Daniele

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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miriam bolfissimo
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Daniele

Messaggio da miriam bolfissimo » gio nov 06, 2008 3:24 pm

      • Daniele - Capitolo 13
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[1]Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, [2]il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio. [3]I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè. [4]Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di ogni altro i Giudei andavano da lui. [5]In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha detto: «L'iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo». [6]Questi frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro. [7]Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. [8]I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei: [9]persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi. [10]Eran colpiti tutt'e due dalla passione per lei, [11]ma l'uno nascondeva all'altro la sua pena, perché si vergognavano di rivelare la brama che avevano di unirsi a lei. [12]Ogni giorno con maggior desiderio cercavano di vederla. Un giorno uno disse all'altro: [13]«Andiamo pure a casa: è l'ora di desinare» e usciti se ne andarono. [14]Ma ritornati indietro, si ritrovarono di nuovo insieme e, domandandosi a vicenda il motivo, confessarono la propria passione. Allora studiarono il momento opportuno di poterla sorprendere sola.

[15]Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. [16]Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla. [17]Susanna disse alle ancelle: «Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno». [18]Esse fecero come aveva ordinato: chiusero le porte del giardino ed entrarono in casa dalla porta laterale per portare ciò che Susanna chiedeva, senza accorgersi degli anziani poiché si erano nascosti. [19]Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: [20]«Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi. [21]In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle». [22]Susanna, piangendo, esclamò: «Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. [23]Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!». [24]Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei [25]e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.

[26]I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo. [27]Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.

[28]Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna. [29]Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla [30]ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti. [31]Susanna era assai delicata d'aspetto e molto bella di forme; [32]aveva il velo e quei perversi ordinarono che le fosse tolto per godere almeno così della sua bellezza. [33]Tutti i suoi familiari e amici piangevano.

[34]I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa. [35]Essa piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore. [36]Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle. [37]Quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei. [38]Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme. [39]Non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito. [40]Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». [41]La moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la condannò a morte. [42]Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, [43]tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». [44]E il Signore ascoltò la sua voce.

[45]Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, [46]il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!».

[47]Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che vuoi dire con le tue parole?». [48]Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare la verità! [49]Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».

[50]Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il dono dell'anzianità». [51]Daniele esclamò: «Separateli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò». [52]Separati che furono, Daniele disse al primo: «O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, [53]quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. [54]Ora dunque, se tu hai visto costei, dì: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentisco». [55]Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. Gia l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due». [56]Allontanato questo, fece venire l'altro e gli disse: «Razza di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! [57]Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. [58]Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?». Rispose: «Sotto un leccio». [59]Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e così farti morire».

[60]Allora tutta l'assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui. [61]Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo [62]e applicando la legge di Mosè li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente. [63]Chelkìa e sua moglie resero grazie a Dio per la figlia Susanna insieme con il marito Ioakìm e tutti i suoi parenti, per non aver trovato in lei nulla di men che onesto. [64]Da quel giorno in poi Daniele divenne grande di fronte al popolo.



      • Daniele - Capitolo 14
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  • Daniele e i sacerdoti di Bel

[1]Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro il Persiano. [2]Ora Daniele viveva accanto al re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re. [3]I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino. [4]Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». [5]Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che è signore di ogni essere vivente». [6]«Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?». [7]Rispose Daniele ridendo: «Non t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro è d'argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto». [8]Il re s'indignò e convocati i sacerdoti di Bel, disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel». [9]Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». Isacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli. [10]Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel [11]e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati». [12]Essi però non se ne preoccuparono perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.

[13]Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel: [14]Daniele ordinò ai servi del re di portare un pò di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono. [15]I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto. [16]Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele. [17]Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, re» rispose. [18]Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!». [19]Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme». [20]Il re disse: «Vedo orme d'uomini, di donne e di ragazzi!». [21]Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola. [22]Quindi il re li fece mettere a morte, consegnò Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con il tempio.

  • Daniele uccide il drago
[23]Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano. [24]Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque». [25]Daniele rispose: «Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago». [26]Soggiunse il re: «Te lo permetto». [27]Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».

[28]Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato Giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti». [29]Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!». [30]Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.

  • Daniele nella fossa dei leoni

[31]Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni. [32]Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente perché divorassero Daniele.

[33]Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc il quale aveva fatto una minestra e spezzettato il pane in un recipiente e andava a portarlo nel campo ai mietitori. [34]L'angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele in Babilonia nella fossa dei leoni». [35]Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la conosco». [36]Allora l'angelo del Signore lo prese per i capelli e con la velocità del vento lo trasportò in Babilonia e lo posò sull'orlo della fossa dei leoni. [37]Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato». [38]Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano». [39]Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riportava subito Abacuc nel luogo di prima.

[40]Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e giunto alla fossa guardò e vide Daniele seduto. [41]Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore Dio di Daniele, e non c'è altro dio all'infuori di te!». [42]Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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