Proverbi

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio lug 24, 2008 4:06 pm

      • Proverbi - Capitolo 30
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[1]Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
[2]perché io sono il più ignorante degli uomini
e non ho intelligenza umana;
[3]non ho imparato la sapienza
e ignoro la scienza del Santo.
[4]Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
[5]Ogni parola di Dio è appurata;
egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
[6]Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
[7]Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
[8]tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza;
ma fammi avere il cibo necessario,
[9]perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e profani il nome del mio Dio.
[10]Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
[11]C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
[12]C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
[13]C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
[14]C'è gente i cui denti sono spade
e i cui molari sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e i poveri in mezzo agli uomini.

[15]La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!».
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
[16]gli inferi, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!».
[17]L'occhio che guarda con scherno il padre
e disprezza l'obbedienza alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
[18]Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
[19]il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.
[20]Tale è la condotta della donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: «Non ho fatto niente di male!».
[21]Per tre cose freme la terra,
anzi quattro cose non può sopportare:
[22]uno schiavo che diventi re,
uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
[23]una donna gia trascurata da tutti che trovi marito
e una schiava che prenda il posto della padrona.
[24]Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono i più saggi dei saggi:
[25]le formiche, popolo senza forza,
che si provvedono il cibo durante l'estate;
[26]gli iràci, popolo imbelle,
ma che hanno la tana sulle rupi;
[27]le cavallette, che non hanno un re,
eppure marciano tutte insieme schierate;
[28]la lucertola, che si può prender con le mani,
ma penetra anche nei palazzi dei re.
[29]Tre esseri hanno un portamento maestoso,
anzi quattro sono eleganti nel camminare:
[30]il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
[31]il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
[32]Se ti sei esaltato per stoltezza
e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
[33]poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue,
spremendo la collera ne esce la lite.



      • Proverbi - Capitolo 31
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[1]Parole di Lemuèl, re di Massa,
che sua madre gli insegnò.
[2]E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere!
E che, figlio dei miei voti!
[3]Non dare il tuo vigore alle donne,
né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
[4]Non conviene ai re, Lemuèl,
non conviene ai re bere il vino,
né ai principi bramare bevande inebrianti,
[5]per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti
e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
[6]Date bevande inebrianti a chi sta per perire
e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
[7]Beva e dimentichi la sua povertà
e non si ricordi più delle sue pene.
[8]Apri la bocca in favore del muto
in difesa di tutti gli sventurati.
[9]Apri la bocca e giudica con equità
e rendi giustizia all'infelice e al povero.

[10]Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
[11]In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
[12]Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
[13]Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
[14]Ella è simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
[15]Si alza quando ancora è notte
e prepara il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
[16]Pensa ad un campo e lo compra
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
[17]Si cinge con energia i fianchi
e spiega la forza delle sue braccia.
[18]E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene,
neppure di notte si spegne la sua lucerna.
[19]Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.
[20]Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.
[21]Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
[22]Si fa delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
[23]Suo marito è stimato alle porte della città
dove siede con gli anziani del paese.
[24]Confeziona tele di lino e le vende
e fornisce cinture al mercante.
[25]Forza e decoro sono il suo vestito
e se la ride dell'avvenire.
[26]Apre la bocca con saggezza
e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.
[27]Sorveglia l'andamento della casa;
il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
[28]I suoi figli sorgono a proclamarla beata
e suo marito a farne l'elogio:
[29]«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».
[30]Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
[31]Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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