Proverbi

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio lug 24, 2008 4:04 pm

      • Proverbi - Capitolo 28
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[1]L'empio fugge anche se nessuno lo insegue,
mentre il giusto è sicuro come un giovane leone.
[2]Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni,
ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene.
[3]Un uomo empio che opprime i miseri
è una pioggia torrenziale che non porta pane.
[4]Quelli che violano la legge lodano l'empio,
ma quanti osservano la legge gli muovono guerra.
[5]I malvagi non comprendono la giustizia,
ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto.
[6]Meglio un povero dalla condotta integra
che uno dai costumi perversi, anche se ricco.
[7]Chi osserva la legge è un figlio intelligente,
chi frequenta i crapuloni disonora suo padre.
[8]Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse,
lo accumula per chi ha pietà dei miseri.
[9]Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge,
anche la sua preghiera è in abominio.
[10]Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada,
cadrà egli stesso nella fossa,
mentre gli integri possederanno fortune.
[11]Il ricco si crede saggio,
ma il povero intelligente lo scruta bene.
[12]Grande è la gioia quando trionfano i giusti,
ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde.
[13]Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo;
chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza.
[14]Beato l'uomo che teme sempre,
chi indurisce il cuore cadrà nel male.
[15]Leone ruggente e orso affamato,
tale è il malvagio che domina su un popolo povero.
[16]Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni,
ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni.
[17]Un uomo perseguitato per omicidio
fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre.
[18]Chi procede con rettitudine sarà salvato,
chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto.
[19]Chi lavora la sua terra si sazierà di pane,
chi insegue chimere si sazierà di miseria.
[20]L'uomo leale sarà colmo di benedizioni,
chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa.
[21]Non è bene essere parziali,
per un pezzo di pane si pecca.
[22]L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire
e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.
[23]Chi corregge un altro troverà in fine più favore
di chi ha una lingua adulatrice.
[24]Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato»,
è compagno dell'assassino.
[25]L'uomo avido suscita litigi,
ma chi confida nel Signore avrà successo.
[26]Chi confida nel suo senno è uno stolto,
chi si comporta con saggezza sarà salvato.
[27]Per chi dà al povero non c'è indigenza,
ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
[28]Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono,
se essi periscono, sono potenti i giusti.



      • Proverbi - Capitolo 29
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[1]L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice
sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio.
[2]Quando comandano i giusti, il popolo gioisce,
quando governano gli empi, il popolo geme.
[3]Chi ama la sapienza allieta il padre,
ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
[4]Il re con la giustizia rende prospero il paese,
l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
[5]L'uomo che adula il suo prossimo
gli tende una rete per i suoi passi.
[6]Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto,
mentre il giusto corre ed è contento.
[7]Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri,
ma l'empio non intende ragione.
[8]I beffardi mettono sottosopra una città,
mentre i saggi placano la collera.
[9]Se un saggio discute con uno stolto,
si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
[10]Gli uomini sanguinari odiano l'onesto,
mentre i giusti hanno cura di lui.
[11]Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo,
il saggio alla fine lo sa calmare.
[12]Se un principe dà ascolto alle menzogne,
tutti i suoi ministri sono malvagi.
[13]Il povero e l'usuraio si incontrano;
è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
[14]Un re che giudichi i poveri con equità
rende saldo il suo trono per sempre.
[15]La verga e la correzione danno sapienza,
ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
[16]Quando governano i malvagi, i delitti abbondano,
ma i giusti ne vedranno la rovina.
[17]Correggi il figlio e ti farà contento
e ti procurerà consolazioni.
[18]Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato;
beato chi osserva la legge.
[19]Lo schiavo non si corregge a parole,
comprende, infatti, ma non obbedisce.
[20]Hai visto un uomo precipitoso nel parlare?
C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
[21]Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia,
alla fine costui diventerà insolente.
[22]Un uomo collerico suscita litigi
e l'iracondo commette molte colpe.
[23]L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione,
l'umile di cuore ottiene onori.
[24]Chi è complice del ladro, odia se stesso,
egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
[25]Il temere gli uomini pone in una trappola;
ma chi confida nel Signore è al sicuro.
[26]Molti ricercano il favore del principe,
ma è il Signore che giudica ognuno.
[27]L'iniquo è un abominio per i giusti
e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio lug 24, 2008 4:06 pm

      • Proverbi - Capitolo 30
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[1]Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
[2]perché io sono il più ignorante degli uomini
e non ho intelligenza umana;
[3]non ho imparato la sapienza
e ignoro la scienza del Santo.
[4]Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
[5]Ogni parola di Dio è appurata;
egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
[6]Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
[7]Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
[8]tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza;
ma fammi avere il cibo necessario,
[9]perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e profani il nome del mio Dio.
[10]Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
[11]C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
[12]C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
[13]C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
[14]C'è gente i cui denti sono spade
e i cui molari sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e i poveri in mezzo agli uomini.

[15]La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!».
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
[16]gli inferi, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!».
[17]L'occhio che guarda con scherno il padre
e disprezza l'obbedienza alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
[18]Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
[19]il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.
[20]Tale è la condotta della donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: «Non ho fatto niente di male!».
[21]Per tre cose freme la terra,
anzi quattro cose non può sopportare:
[22]uno schiavo che diventi re,
uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
[23]una donna gia trascurata da tutti che trovi marito
e una schiava che prenda il posto della padrona.
[24]Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono i più saggi dei saggi:
[25]le formiche, popolo senza forza,
che si provvedono il cibo durante l'estate;
[26]gli iràci, popolo imbelle,
ma che hanno la tana sulle rupi;
[27]le cavallette, che non hanno un re,
eppure marciano tutte insieme schierate;
[28]la lucertola, che si può prender con le mani,
ma penetra anche nei palazzi dei re.
[29]Tre esseri hanno un portamento maestoso,
anzi quattro sono eleganti nel camminare:
[30]il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
[31]il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
[32]Se ti sei esaltato per stoltezza
e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
[33]poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue,
spremendo la collera ne esce la lite.



      • Proverbi - Capitolo 31
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[1]Parole di Lemuèl, re di Massa,
che sua madre gli insegnò.
[2]E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere!
E che, figlio dei miei voti!
[3]Non dare il tuo vigore alle donne,
né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
[4]Non conviene ai re, Lemuèl,
non conviene ai re bere il vino,
né ai principi bramare bevande inebrianti,
[5]per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti
e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
[6]Date bevande inebrianti a chi sta per perire
e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
[7]Beva e dimentichi la sua povertà
e non si ricordi più delle sue pene.
[8]Apri la bocca in favore del muto
in difesa di tutti gli sventurati.
[9]Apri la bocca e giudica con equità
e rendi giustizia all'infelice e al povero.

[10]Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
[11]In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
[12]Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
[13]Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
[14]Ella è simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
[15]Si alza quando ancora è notte
e prepara il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
[16]Pensa ad un campo e lo compra
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
[17]Si cinge con energia i fianchi
e spiega la forza delle sue braccia.
[18]E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene,
neppure di notte si spegne la sua lucerna.
[19]Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.
[20]Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.
[21]Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
[22]Si fa delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
[23]Suo marito è stimato alle porte della città
dove siede con gli anziani del paese.
[24]Confeziona tele di lino e le vende
e fornisce cinture al mercante.
[25]Forza e decoro sono il suo vestito
e se la ride dell'avvenire.
[26]Apre la bocca con saggezza
e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.
[27]Sorveglia l'andamento della casa;
il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
[28]I suoi figli sorgono a proclamarla beata
e suo marito a farne l'elogio:
[29]«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».
[30]Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
[31]Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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