- Genesi - Capitolo 32
[1]Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
[2]Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio. [3]Giacobbe al vederli disse: «Questo è l'accampamento di Dio» e chiamò quel luogo Macanaim.
- Giacobbe prepara l'incontro con Esaù
- La lotta con Dio
[23]Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. [24]Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. [25]Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. [26]Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. [27]Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». [28]Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». [29]Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». [30]Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. [31]Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». [32]Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. [33]Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
- Genesi - Capitolo 33
- L'incontro con Esaù
[1]Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e le due schiave; [2]mise in testa le schiave con i loro figli, più indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe. [3]Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello. [4]Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. [5]Poi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: «Chi sono questi con te?». Rispose: «Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo servo». [6]Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono. [7]Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. [8]Domandò ancora: «Che è tutta questa carovana che ho incontrata?». Rispose: «E' per trovar grazia agli occhi del mio signore». [9]Esaù disse: «Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è tuo!». [10]Ma Giacobbe disse: «No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito. [11]Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!». Così egli insistette e quegli accettò.
- Giacobbe si separa da Esaù
[12]Poi Esaù disse: «Leviamo l'accampamento e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te». [13]Gli rispose: «Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le bestie moriranno. [14]Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli, finché arriverò presso il mio signore a Seir». [15]Disse allora Esaù: «Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!». Rispose: «Ma perché? Possa io solo trovare grazia agli occhi del mio signore!». [16]Così in quel giorno stesso Esaù ritornò sul suo cammino verso Seir. [17]Giacobbe invece si trasportò a Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot.
- Arrivo a Sichem
- Genesi - Capitolo 34
- Violenza fatta a Dina
[1]Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe, uscì a vedere le ragazze del paese. [2]Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece violenza. [3]Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la fanciulla e le rivolse parole di conforto. [4]Poi disse a Camor suo padre: «Prendimi in moglie questa ragazza». [5]Intanto Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro arrivo.
- Accordo matrimoniale con i Sichemiti
[8]Camor disse loro: «Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; dategliela in moglie! [9]Anzi, alleatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie. [10]Abiterete con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate proprietà in esso». [11]Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi darò quel che mi direte. [12]Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi la giovane in moglie!».
[13]Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. [14]Dissero loro: «Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. [15]Solo a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. [16]Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. [17]Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo».
[18]Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. [19]Il giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre. [20]Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città: [21]«Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro figlie e potremo dare a loro le nostre. [22]Ma solo ad una condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. [23]I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!». [24]Allora quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si fecero circoncidere.
- Vendetta di Simeone e di Levi
- Genesi - Capitolo 35
- Giacobbe a Betel
[1]Dio disse a Giacobbe: «Alzati, và a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi Esaù, tuo fratello». [2]Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: «Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti. [3]Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso». [4]Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dei stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.
[5]Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di Giacobbe. [6]Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. [7]Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo «El-Betel», perché là Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello. [8]Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che perciò si chiamò Quercia del Pianto.
[9]Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse. [10]Dio gli disse:
«Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome».
Così lo si chiamò Israele. [11]Dio gli disse:
«Io sono Dio onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso,
popolo e assemblea di popoli
verranno da te,
re usciranno dai tuoi fianchi.
[12]Il paese che ho concesso
ad Abramo e a Isacco
darò a te
e alla tua stirpe dopo di te
darò il paese».
[13]Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva parlato. [14]Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio. [15]Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
- Nascita di Beniamino e morte di Rachele
[16]Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. [17]Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questo è un figlio!». [18]Mentre esalava l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo chiamò Beniamino. [19]Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Efrata, cioè Betlemme. [20]Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.
- Incesto di Ruben
[21]Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder. [22]Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.
- I dodici figli di Giacobbe
I figli di Giacobbe furono dodici. [23]I figli di Lia: il primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zàbulon. [24]I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. [25]I figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali. [26]I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
- Morte di Isacco
[27]Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. [28]Isacco raggiunse l'età di centottat'anni. [29]Poi Isacco spirò, morì e si riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.
- Genesi - Capitolo 36
- Mogli e figli di Esaù in Canaan
[1]Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom. [2]Esaù prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita; [3]Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiòt. [4]Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat partorì Reuel, [5]Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan.
- Migrazione di Esaù
- Discendenza di Esaù in Seir
[9]Questa è la discendenza di Esaù, padre degli Idumei, nelle montagne di Seir. [10]Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esaù; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esaù. [11]I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz. [12]Elifaz, figlio di Esaù, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partorì Amalek. Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù. [13]Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esaù. [14]Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esaù, figlia di Ana, figlio di Zibeon; essa partorì a Esaù Ieus, Iaalam e Core.
- I capi di Edom
[15]Questi sono i capi dei figli di Esaù: i figli di Elifaz primogenito di Esaù: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il capo di Kenaz, [16]il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di Ada.
[17]Questi i figli di Reuel, figlio di Esaù: il capo di Naat, il capo di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
[18]Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: il capo di Ieus, il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di Ana, moglie di Esaù.
[19]Questi sono i figli di Esaù e questi i loro capi. Egli è Edom.
- Discendenza di Seir l'Hurrita
[20]Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese: Lotan, Sobal, Zibeon, Ana, [21]Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom. [22]I figli di Lotan furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna. [23]I figli di Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam. [24]I figli di Zibeon sono Aia e Ana; questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto, mentre pascolava gli asini del padre Zibeon. [25]I figli di Ana sono Dison e Oolibama, figlia di Ana. [26]I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran e Cheran. [27]I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan. [28]I figli di Disan sono Uz e Aran. [29]Questi sono i capi degli Hurriti: il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana, [30]il capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, secondo le loro tribù nel paese di Seir.
- I re di Edom
[31]Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti. [32]Regnò dunque in Edom Bela, figlio di Beor, e la sua città si chiama Dinaba. [33]Poi morì Bela e regnò al suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra. [34]Poi morì Iobab e regnò al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti. [35]Poi morì Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit. [36]Poi morì Adad e regnò al suo posto Samla da Masreka. [37]Poi morì Samla e regnò al suo posto Saul da Recobot-Naar. [38]Poi morì Saul e regnò al suo posto Baal-Canan, figlio di Acbor. [39]Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor, e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.
- Ancora i capi di Edom
[40]Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet, [41]il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon, [42]il capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar, [43]il capo di Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro proprietà. E' appunto questo Esaù il padre degli Idumei.
- Genesi - Capitolo 37
[1]Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.
- Giuseppe e i suoi fratelli
[2]Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. [3]Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. [4]I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. [5]Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. [6]Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto. [7]Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio». [8]Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
[9]Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me». [10]Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».
[11]I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.
- Giuseppe venduto dai fratelli
[28]Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. [29]Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti, [30]tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?». [31]Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. [32]Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: «L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio». [33]Egli la riconobbe e disse: «E' la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato». [34]Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. [35]Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba». E il padre suo lo pianse. [36]Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie.
- Genesi - Capitolo 38
- Storia di Giuda e di Tamar
[6]Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. [7]Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. [8]Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello». [9]Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. [10]Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. [11]Allora Giuda disse alla nuora Tamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa del padre.
[12]Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. [13]Fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge». [14]Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. [15]Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. [16]Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». [17]Rispose: «Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?». [18]Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. [19]Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili. [20]Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò. [21]Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'è quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?». Ma risposero: «Non c'è stata qui nessuna prostituta». [22]Così tornò da Giuda e disse: «Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessuna prostituta». [23]Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata».
[24]Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». [25]Essa veniva gia condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: «Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta». E aggiunse: «Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone». [26]Giuda li riconobbe e disse: «Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio Sela». E non ebbe più rapporti con lei.
[27]Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. [28]Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». [29]Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. [30]Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.