- Esodo - Capitolo 9
- 5^ piaga: mortalità del bestiame
- 6^ piaga: le ulcere
[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Procuratevi una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone. [9]Essa diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto”. [10]Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie. [11]I maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. [12]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
- 7^ piaga: la grandine
[13]Poi il Signore disse a Mosè: “Alzati di buon mattino, presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! [14]Perché questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su tutta la terra. [15]Se fin da principio io avessi steso la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla terra; [16]invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. [17]Ancora ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire! [18]Ecco, io faccio cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. [19]Manda dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno”. [20]Chi tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi schiavi e il suo bestiame; [21]chi invece non diede retta alla parola del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. [22]Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!”. [23]Mosè stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. [24]Ci furono grandine e folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! [25]La grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti gli alberi della campagna. [26]Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. [27]Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: “Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. [28]Pregate il Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui più oltre”. [29]Mosè gli rispose: “Quando sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore. [30]Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore Dio”. [31]Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; [32]ma il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi. [33]Mosè si allontanò dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. [34]Il faraone vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. [35]Il cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè.
- Esodo - Capitolo 10
- 8^ piaga: le cavallette
[8]Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro: “Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono partire?”. [9]Mosè disse: “Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del Signore”. [10]Rispose: “Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. [11]Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!”. Li allontanarono dal faraone. [12]Allora il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!”. [13]Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette. [14]Le cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi furono in seguito. [15]Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. [16]Il faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: “Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi. [17]Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!”.
[18]Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. [19]Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. [20]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti.
- 9^ piaga: le tenebre
[21]Poi il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!”. [22]Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. [23]Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.
[24]Allora il faraone convocò Mosè e disse: “Partite, servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con voi”. [25]Rispose Mosè: “Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio. [26]Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo”. [27]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. [28]Gli rispose dunque il faraone: “Vattene da me! Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai”. [29]Mosè disse: “Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!”.
- Esodo - Capitolo 11
- Annuncio della morte dei primogeniti
[3]Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
[4]Mosè riferì: “Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l'Egitto: [5]morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. [6]Un grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. [7]Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
[8]Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!”. Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
[9]Il Signore aveva appunto detto a Mosè: “Il faraone non vi ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto”. [10]Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese.