UNA STORIA MOLTO BELLA

Solo lettura: dal maggio 2005 al maggio 2010
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sandanydp
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UNA STORIA MOLTO BELLA

Messaggio da sandanydp » mer ott 17, 2007 8:36 pm

Rilassiamoci! Mettiamoci comodi e leggiamo attentamente! La vita è dura ma anche bellissima. Siamo fiduciosi e crediamo ciecamente in Dio, Lui può tutto! Buona lettura e offriamo anche noi al Signore ciò che possiamo versare ...... dal nostro cuore.
Solo Amore!


Odore di pioggia

Marzo, un freddo vento soffiava contro una finestra di un ospedale di Dallas. In quel momento entrava un dottore nella camera di Diana Blessing, dopo un’intervento chirurgico che aveva subito
Suo marito, David, le teneva stretta la mano mentre attendevano notizie. Il pomeriggio prima, il 10 Marzo, delle complicazioni l’avevano costretta ad un parto cesareo alla 24 settimana, che avrebbe dovuto far nascere la figlia della coppia, Danę Lu Blessing.

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I neo genitori erano a conoscenza che la neonata pesava 708 g. e raggiungeva 30 e mezzo cm. di lunghezza, che era ancora immatura, ma nonostante tutto le parole del dottore li colpirono.
"Non credo che la bambina abbia molte probabilità di sopravvivere," disse loro piu` delicatamente che poté.
Immagine"Ci sono solo il 10 per cento che sopravviva alla notte, ed anche se cio` accadesse per qualche miracolo le probabilità che abbia complicazioni future e’ molto alta"
Paralizzati dalla paura i coniugi David i Diana ascoltavano le parole del dottore che descriveva loro tutti i problemi che avrebbe dovuto affrontare la neonata.
Non essere mai in grado di camminare, parlare, di vedere, ritardata mentalmente e molto altro ancora.
Diana con il marito David ed il loro figlioletto di 5 anni, speravano tanto che un giorno Dana avrebbe allietato la loro famiglia.
Ed ora, nel giro di poche ore, vedevano tutti i loro sogni e desideri allontanarsi per sempre.
Ma i loro guai non erano finiti, il sistema nervoso della piccola non era ancora sviluppato. Quindi qualunque carezza, bacio o abbraccio era per Dana pericoloso, i famigliari sconsolati non potevano neanche trasmetterle il loro amore, dovevano evitare di avvicinarsi a lei. Tutto quello che potevano fare era di pregare il Signore che si prendesse cura della loro piccola, che la cullasse e la facesse sentire amata.
Non credettero alla loro fortuna quando Dana comincio` a migliorare.
Passavano le settimane e la piccola continuava a prendere peso e diventare piu` forte.
ImmagineFinalmente, quando Dana compi` 2 mesi i suoi genitori poterono abbracciarla per la prima volta.
Due mesi dopo, mentre i dottori li avvertivano che avrebbe potuto peggiorare in qualunque momento, Dana uscì dall` ospedale e finalmente andò a casa con la sua famiglia.
Cinque anni dopo Dana, era diventata una bambina serena che guardava verso il futuro con fiducia e con tanta voglia di vivere.
Non c’erano segni di deficienza fisica o mentale, era una bambina normale che viveva la sua vita. Ma questa non e` la fine della nostra storia.
ImmagineUn caldo pomeriggio del1996 Dana era seduta in braccio della mamma, erano in un parco non lontano da casa (Irving, Texas) dove suo fratello Dustin giocava a calcio con i suoi amici.
Come sempre chiacchierava felice con la sua mamma, quando all’improvviso si zittì. Si abbraccio` e chiese alla mamma "Lo senti? Diana sentendo nell’aria che si avvicinava la pioggia rispose "Si. Profuma come quando sta` per piovere."
Dana chiuse gli occhi e ridomando`, "Lo senti?"Ancora una volta la mamma gli rispose, "Mi sa che tra un po’ saremo tutte bagnate, sta per piovere."
Dopo un po’, Dana, alzò la testa e accarezzandosi le braccia esclamo`,
"No, profuma come LUI. Profuma come quando Dio ti abbraccia forte."
ImmagineDiana cominciò a piangere calde lacrime mentre la bambina raggiungeva le sue amiche per giocare con loro.
Le parole della figlia avevano confermato ciò che sapeva in cuor suo, da tanto tempo ormai. Durante tutto il periodo in ospedale, mentre lottava per la sua vita, Dio si era preso cura della piccola abbracciandola cosi` spesso che il suo profumo era rimasto impresso nella memoria di Dana.
CREDERCI, ORA E' E` UNA TUA SCELTA!
L`amore di Dio e` grande come un` oceano, vedi dove inizia ma non la fine.

Questa storia assomiglia molto a quella che anche noi genitori di Valentina abbiamo vissuto in prima persona alla su nascita. Per noi non ha dell'incredibile, assolutamente. Ma è rimasta come un memoriale nella nostra vita.
Quel mattino, quando Dio ha aperto la porta al cielo e ci ha visti piangere, con tutto il suo immenso amore ci ha chiesto: „ Figlii miei, qual`e` il piu` grande desiderio del vostro cuore?"
Gli abbiamo risposto:
"Dio, abbi cura della persone di questa storia, di tutta la nostra famiglia e di tutti i nostri amici. Se lo meritano.”. GLI ANGELI ESISTONO! Solo che a volte non hanno ali e li chiamiamo amici.

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S D PETROCCHI

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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 18, 2007 8:54 am

Unabbraccissimocommosso&ringraziosissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

Info da Medjugorje
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Messaggio da Info da Medjugorje » sab ott 20, 2007 3:56 pm

Grazie Sandy per questa meravigliosa storia d'amore. E' come il soffio d'aria pura, piena di speranza che tocca questo mondo dove, SEMBRA, che l'uomo possa fare tutto da solo, anche mettersi al posto di Dio, quando in verità dovremmo essere solo gli strumenti umili di Dio, e solo poche volte ci ricordiamo che siamo degli esseri umani creati da Lui con tanto amore per vivere in pace e per rispettare la vita che Lui ci dona. Questi genitori, e con loro, grazie a Dio ce ne sono altri, hanno dato il loro si a Dio, con tanta fede, e sono disposti per amore e con amore d'abbracciare, con piena fiducia nel Signore, la sofferenza o la croce che Lui permette... e Dio ripaga sempre la nostra fiducia, secondo la Sua Volontà. Ti voglio bene e prego per te che il Signore e la Madonna per te. Un abbraccio con tanto affetto.

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valentinamartucci
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Messaggio da valentinamartucci » mar ott 23, 2007 8:51 am

Non voglio descrivere quanto è stato bello il giorno di ieri nel riprendere con il Gruppo degli Universitari il cammino catechistico. L'argomento è stato INTRODUZIONE ALL'ATEISMO MODERNO. Come guida abbiamo davvero un sacerdote meraviglioso, che ci aiuterà a trovare sempre più quella luce per farci percorrere un itinerario per giungere ancor di più a Dio.
Ma desidero parlarvi del grande filosofo e sacerdote cattolico Cornelio Fabro, appartenente alla Congregazione degli Stimmatini. Nel 1995 è ritornato al Padre.
Infanzia
Di nascita prematura, ebbe uno sviluppo infantile anomalo, in particolare dal punto di vista delle capacità motorie. Fino all'età di 5 anni non sembrava in grado di parlare e di muoversi. Quando la situazione si aggravò, con il rifiuto del cibo e continui pianti, venne condotto dalla madre al Santuario della Madonna delle Grazie ad Udine: deposto sull'altare, smise subito di piangere e abbia sorriso; la sua salute parve migliorare rapidamente, pur rimanendo di costituzione debole, ma conseguendo notevoli miglioramenti dal punto di vista dello sviluppo intellettivo.


La vocazione
La sua guarigione, da lui ritenuta miracolosa, lo indusse a prendere gli ordini religiosi. Il 1° novembre del 1927 entrò in noviziato; l'anno dopo pronunciò i voti religiosi e iniziò la prima liceo e i corsi ordinari di filosofia presso la Scuola Apostolica. Nel 1929 proseguì gli studi presso il Collegio Internazionale degli Stimmatini, a Roma, frequentando poi l'Università Lateranense, dove nel 1931 conseguì la laurea in filosofia; per il dottorato in teologia frequentò l'Università di San Tommaso. Il 20 aprile del 1935 venne ordinato sacerdote, e celebrò la prima messa solenne il 29 giugno, nel suo paese di orgine, da cui era stato assente per 13 anni.



La carriera accademica
Dal 1935 al 1938, fu assistente di biologia presso l'Università di Roma, nel 1939 professore straordinario, e dal 1942 ordinario di Metafisica. Nel 1948 conseguì la libera docenza di Filosofia teoretica all'Università di Roma, disciplina che insegnò fino al 1957 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Insegnò anche all'Università di Perugia, e nel 1959 fondò presso l'Università Urbaniana il primo Istituto europeo di storia dell'ateismo.


Veramente tutto rientra nel mistero di Dio!
Spero, con tutto il mio impegno non solo di universitaria ma anche di cristiana, con tutti gli altri miei colleghi, di portare avanti anche questa ricerca sulla fede, senza sfuggire le domande, anzi e non accantonarle nemmeno alla prima risposta che incontrerò.
Cercherò sempre la verità, non accontendandomi di una specilizzazione che mi separi o mi allontani dalla ricerca della verità tutta intera. Perchè, in essa si affina anche la ricerca di Dio, che ci viene incontro come la via, la verità e la vita dell'uomo.
Se il Signore mi ha voluto su questa terra spero che il mio lavoro di un domani e l'intelligenza che mi ha donato facciano crescere quell'opera della creazione che Dio ha consegnato nelle mani di ciascuno e che, costruendo responsabilmente ed in modo competente una civiltà più umana ed evangelica, noi a nostra volta abbiamo il compito di riconsegnare più arricchita.



valentina martucci

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sandanydp
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Messaggio da sandanydp » mer ott 31, 2007 9:24 pm

E' un pò lungo, ma un minuto e mezzo credo valga la pena
dedicarglielo....


Tu che cosa faresti?


Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi
di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non
sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver
lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:
"Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il
suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le
cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere
profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle
cose quando si tratta di mio figlio?"
Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.
Il p adre continuò: "Penso che quando viene al mondo un bambino come
Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande
opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino."
A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva
che c'erano bambini che giocavano a baseball.
Shay chiese: "Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?"
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto
in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di
poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.
Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non
aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
Il ragazzo si guardò i ntorno in cerca di consenso e disse:
"Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che
possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono"
Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si
mise su la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di
calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse
accettato dagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma
era sempre indietro di tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo
all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che
andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto:
ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e
Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava
perdere la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva
nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo
che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quell magico
momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e
mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.
Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando
la palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente
la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla
che ritornò lentamente verso il tiratore.

Ma il gi oco non era ancora finito.

A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto
darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita
sarebbe finita.
Invece...
Il tiratore lancio la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in
modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a
gridare: "Shay corri in prima base! Corri in prima base!"
Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e
così raggiunse la prima base.
Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.
A quell punto tutti urlarono:" Corri fino alla seconda base!"
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria
aveva ormai recuperato la palla..
Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva
di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare
la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui,
la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che
nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti urlavano: "Bravo Shay, vai così! Ora corri!"
Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo
raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di
gioia.
A quel punto tutti gridarono:" Corri in prima, torna in base!!!!"
E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in
aria e ne fecero l'eroe della partita.
"Quel giorno" disse il padre piangendo "i ragazzi di entrambe le
squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità".

Shay non è vissuto fino all'estate successiva.

E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere
l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre..
non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le
raccontò di aver giocato e vinto.

ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:


Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una
opportunità:passiamo una calda scintilla di amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a
come tratta soprattutto i meno fortunati.

Possa questo giorno essere un giorno luminoso.
Proprio come lo è stato per me nel conoscere e nell'instaurare quasi subito amicizia con M. Luisa
Lei è per me molto importante, visto che è la mia migliore amica. E' una giovane donna tetraplegica. Nata così da trauma da parto. Ma ciò che io vedo in lei è soprattutto il suo grande animo. Ha fatto moltissime cose per me, esortandomi, dandomi consigli e dichiarandomi tutto il suo affetto. E' molto intelligente. Ha due lauree e mi è stata vicinissimo in certi momenti per me talmente tristi. Sorride sempre e ama la vita tantissimo. E' molto simpatica. In poche parole un'amica vera ed io mi sento tanto fortunata. Una sua frase che mi ricorderò sempre è questa: "E' vero - io ho un handicap nel corpo, ma il Signore ha fatto in me un grande miracolo - non me lo ha dato nel cervello e nel cuore.
E' la prima persona che tutte le mattine mi dice: - Ciao sorellina - BUONA GIORNATA!
Sandany
S D PETROCCHI

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