- I domenica di Avvento. 3 dicembre 2006
- Dal libro del profeta Geremia (33, 14-16)
[14]Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. [15]In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. [16]In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
- Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (3, 12-13; 4, 1-2)
[12]Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi, [13]per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
[1]Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così gia vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più. [2]Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
- Dal Vangelo secondo Luca (21, 25-28; 34-36)
[25]Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, [26]mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. [27]Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. [28]Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
[34]State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; [35]come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. [36]Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Siamo cercatori instancabili, e qualche volta affamati, del "bene". Spesso questo "bene" lo facciamo coincidere con quello che noi riteniamo essere il "nostro" bene. Cerchiamo di star bene in salute, cerchiamo di star bene psicologicamente, cerchiamo, in una parola, di evitare i fastidi.
Il "bene" che cerchiamo, invece, dovrebbe essere quello che da sempre anche i filosofi hanno indicato con l'iniziale maiuscola: il Bene ultimo che da senso anche a tutti gli altri, il Bene che ci coinvolge in progetti di bene e, per dirla con le parole della seconda lettura, "ci fa crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti".
È Dio, infatti, che può riempire i nostri cuori e placare la nostra sete di felicità. Altrimenti si passa da una delusione all'altra, senza mai trovare quella pace che è dono dell'Altissimo e che, sola, può davvero cambiare la nostra esistenza.
Non per niente il Vangelo di Luca ci ricorda che "la nostra liberazione è vicina": senza Dio l'uomo è schiavo di sé stesso e senza il Dio Amore quante atrocità possono venire giustificate, anche con motivazioni pseudo religiose. Ecco perché sarebbe davvero bello, in questo anno, metterci davvero alla scuola del Vangelo, per conoscere sempre meglio Gesù, per frequentarlo personalmente e lasciare che sia proprio Lui a parlare al nostro cuore, per far sì che abbiamo in noi gli stessi sentimenti che furono in Lui.
- don Roberto Pandolfi