Riflettendo...sulla Parola (a cura di don Prospero Bonzani)

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:44 pm

  • Dn. 3,33: "Il disprezzo tocca ai tuoi servi"
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Insegna a me, che così spesso concepisco la mia fede come una forma di onestà magari anche soltanto di galateo, di cogliere senza ambiguità la dimensione scandalosa del martirio cristiano.

Se tu, Signore, non mi ritieni ancora degno del martirio violento, potresti provare a "cuocermi" a fuoco lento con il martirio "soft" della persecuzione quotidiana.

Donami di verificare il mio cammino evangelico anche con il dispetto che la mia dolcezza potrebbe suscitare nell'irascibile, con il disprezzo che la mia cristallina dirittura potrebbe suscitare nel faccendiere; con la compassione che il mio tentativo di credere in te, nell'Amore e nel domani migliore per tutti potrebbe suscitare in chi crede solo in quello che vede, tocca, prende; con la derisione che la tenerezza rispettosa di una mia carezza potrebbe suscitare in chi crede che "ogni lasciata è persa", con l'incomprensione che la gioia del mio perdono potrebbe suscitare in chi vede il perdono come debolezza, con lo sbigottimento che il mio tentativo di bruciare tempo davanti a te nella preghiera notturna potrebbe suscitare negli appassionati del rendimento.

Concedi anche a me di "pagare" quanto posso in lacrime e sangue per innaffiare con esse il fiore della fede in quelli che amo, in quelli che incontro.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:45 pm

  • Mt. 10,18: "Per causa mia, per dare testimonianza"
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Fammi consapevole, Signore, dell'esempio "e del martirio" della mia vita per la vita dei fratelli: non l'ambiziosa ostentazione di me ma la trasparenza della tua forza nel mio cuore, nei miei gesti.

Fammi esempio e "martirio" di gratuità nell'amore in questo mondo dove tutto sembra dover essere pagato, magari anche soltanto raccogliendo l'ammirazione della platea davanti al mio palcoscenico.

Fammi esempio e "martirio" di contemplazione dell'invisibile, in questo mondo dove sembra esistere soltanto quello che può essere toccato, pesato, scrutato, posseduto.

Fammi esempio e "martirio" di nascondimento in questo mondo dove tutto sembra muoversi nella scia del divismo, nella spasmodica ricerca di un'immagine sempre più luccicante.

Fammi esempio e "martirio" di fedeltà nelle amicizie, negli affetti, negli ideali, in questo mondo dove chi è fedele viene considerato figlio della paura di novità, dove la labilità dei sentimenti e delle convinzioni passa per libertà dell'adulto privo di complessi.

Fammi esempio e "martirio" della delicatezza dei sentimenti in questo mondo dove la volgarità degli atteggiamenti e la violenza delle parole passa per superamento delle inibizioni e per forza di personalità.

Fammi esempio e "martirio" di scrupolosa onestà in questo mondo dove l'onesto è considerato un incapace di sfruttare le opportunità dell'interesse.

Fammi esempio e "martirio" di iniziativa e fantasia nell'invenzione di opere buone e generose in questo mondo dove la pigrizia viene chiamata "santa pace", dove l'impegno è giustificato solo dal guadagno: "non si fa niente per niente!".

Fammi esempio e "martirio" di amore per chi non è amato e per chi non saprà riamarmi in questo mondo dove si chiama amore il gesto di possedere l'altro anziché donarsi e servirlo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:46 pm

  • 1a Gv. 3,18: "Amiamo facendo la verità"
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Signore Gesù, donaci il coraggio, la fierezza e la gioia di pronunziare la verità in pubblico, qualunque sia il prezzo che il Disordine costituito voglia farci pagare.

Mandaci, Signore, papà e mamme di famiglia capaci di dire la verità in pubblico quando l'ambiente è pronto a squalificare, emarginare la propria famiglia.

Mandaci persone capaci di contrastare con testimonianze pubbliche il potere pubblico delle raccomandazioni a prezzo della disoccupazione.

Mandaci persone capaci di dire la verità sui ricatti, sulle tangenti e sulla mafia a prezzo della vita propria e dei propri cari.

Mandaci persone desiderose di dire la verità dei valori veri in un ambiente dove l'onestà è pubblicamente derisa, dove la fedeltà coniugale passa per malattia.

Mandaci giovani capaci di dire apertamente la tua verità, dove l'urlo dei Poveri è soffocato dagli spot televisivi, dove la sofferenza è presa per spazzatura, dove la fede in Te suscita la compassione dovuta ai minorati.

Mandaci uomini e donne capaci di fare pubblicamente strada ai Poveri senza farsi privatamente strada per se!

Mandaci uomini e donne capaci di annunziare con le parole, con lo stile e con i fatti, il tuo Vangelo integrale nella tua Chiesa quand'anche nelle nostre sacrestie si preferissero cristiani semplicemente onesti, e soprattutto obbedienti. Obbedienti soprattutto alla santa (diabolica!) pace di chi obbedisce al Sistema, "contro il quale non c'è nulla da fare (!)".

Mandaci uomini e donne desiderosi di "perdere la faccia" davanti ai Primi di questo mondo per conquistarla davanti a Te, e ai tuoi prediletti, gli Ultimi!

Fa’ di me un impaziente in attesa del giorno in cui anch'io potrò piangere di dolore e gioire al contempo per aver voluto dire apertamente tutta la verità davanti a tutti!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:48 pm

  • Eb. 10,22: "Lavate il vostro corpo con acqua purificante"
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Tu mi hai dato un corpo e sei contento se diventa il più bello possibile, tu gradisci, Signore, un corpo.

Trasparente, in questo mondo di corazzati, capace di far intravedere il tesoro dell'anima immortale che lo abita; un corpo che non ferma gli occhi alla buccia della persona ma invita a gustarne la polpa più nascosta, il mistero del cuore, un corpo che rivela i tesori del cuore.

Armonioso, in questo mondo di violenza, bello a tutte le età perché sul suo volto si legge l'armonia della pace interiore, un corpo che ha addomesticato tutte le passioni al passo di danza della pace, dell'accoglienza, dell'amore.

Vivo in questo mondo di appiattiti, capace di risvegliarsi per il profumo di tutte le gioie belle e sante della vita, capace di stupore, di incanto, di palpito eppur capace di lasciarsi trafiggere quando il profumo svanisce e la rosa della vita appassisce trafiggendo il corpo con le spine del dolore e della malattia.

Beato il volto che dice la gioia e l'esultanza dell'incontro.

Beati gli occhi che guardano senza trafiggerti con il giudizio, senza scivolare superficiali, bussando rispettosi alle porte del cuore.

Beata quella fronte dove le rughe disegnano gli anni e le fatiche accolti nella pace.

Beate le labbra che sanno parlare solo dopo il silenzio, che sanno parlare per dire le cose che contano, al posto delle solite chiacchere, che sanno dire solo con Amore e per Amore.

Beate quelle braccia che sanno abbracciare senza rinchiudere, desiderose di abbracciare ed essere abbracciate da chi ami ma desiderose anche di abbracciare chi non è abbracciato mai.

Beate quelle mani più felici di dare che di prendere, capaci di congiungersi nel gesto misterioso della preghiera, che sanno toccare il proprio corpo, il corpo degli altri, ricordandosi che questo corpo è polvere, destinato alla polvere, ma fin d'ora è polvere di stelle, quelle stelle che brilleranno per sempre nel cielo di Dio.

Beato chi sa chiudere gli occhi e carezzare il proprio corpo come si carezza un vaso d'argilla ripieno di Spirito Santo, e inginocchiarsi davanti allo specchio di se stessi come davanti al Tabernacolo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:50 pm

  • Is. 66,9: "E' il Signore che apre il grembo materno"
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Grazie, Gesù, per la Mamma che è proprio contenta di diventare inutile perché ormai suo figlio sa camminare da solo nella vita!

Grazie, Gesù, per la Mamma che mentre abbraccia il figlio lo sente in prestito dal Signore più che proprietà della sua famiglia.

Grazie, Gesù, per la Mamma che può convincere il figlio che sarebbe stato accolto con entusiasmo anche se era mongoloide.

Grazie, Gesù, per la Mamma che desidera per suo figlio che cresca generoso più ancora che sano.

Grazie, Gesù, per la Mamma che non si lascia mai scappare uno schiaffo ma sa regalare consapevole, al momento giusto, la carezza e lo schiaffo, entrambi per amore!

Grazie, Gesù, per la Mamma che sa incoraggiare più volentieri che rimproverare.

Grazie, Gesù, per la Mamma che sa comandare soltanto quando è sicura di volersi far obbedire a tutti i costi.

Grazie, Gesù, per la Mamma che sa farsi stimare dal proprio figlio al punto da fargli temere la negazione della buona notte più di ogni castigo.

Grazie, Gesù, per la Mamma che saprebbe dire al figlio tutto il suo dissenso, mentre lo accompagna rispettosamente su strade che lei non condivide.

Grazie, Gesù, per la Mamma che sa preoccuparsi per il figlio che vince a scuola, nello sport, nella compagnia, e sul lavoro, con il pericolo di perdere la passione per quelli che perdono.

Grazie, Gesù, per la Mamma che sa spalancare gli occhi del figlio sul panorama misterioso dell'invisibile, del cuore, della sofferenza, della storia e della vita eterna.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:51 pm

  • Ger. 31,16: "C'è una compensazione per la tua solitudine"
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Restiamo perplessi e intristiti, Signore, davanti alla figura classica della non maritata, ed anche del non maritato: ci danno l'impressione di persone a metà. Ma noi crediamo che l'esperienza di Te e degli altri può farne persone ancor più che intere.

Restiamo ancor più perplessi e delusi, Signore, davanti a quelle figure moderne di "single" quando spavaldamente si presentano come coloro che sanno raccogliere, libertarie femministe, tutti i fiori che incontrano sulla loro strada senza far la fatica di coltivare alcun giardino.

Salva gli uomini e le donne dal fascino opaco della solitudine, vissuta nella ingannevole illusione della propria autosufficienza affettiva. Questo bastare a se stessi li assomiglia al ragazzo che, incapace di sereno rapporto con l'altra metà del mondo, domanda a se stesso la squallida compensazione di un piacere solitario.

Incantami, Signore, di quegli uomini e quelle donne che hanno scelto lo zitellaggio con il celibato e con la verginità, nel tentativo di allargare su più tanti e sui mai abbracciati quell'abbraccio che pur sentivano spontaneamente di rivolgere ad uno, ad una soltanto.

Ma rivolgi, Signore, il tuo sguardo di luce anche verso le donne e gli uomini che sono rimasti soli senza averlo scelto: aiutali a sentirsi sempre e comunque scelti da Te!

Invita, Signore, questi uomini e donne soli per fatalità a diventare fecondi nel cuore e nelle mani, indirizzando questo bisogno di paternità e maternità verso chi è figlio senza padre, senza madre, senza fratelli.

Conforta il cuore di questi solitari alimentati alla fonte di cristalline amicizie, con il coraggio di godere intimamente di quelle carezze e di quegli abbracci che vedono attorno agli altri, senza la gelosia che potrebbe insinuarsi quando manca la speranza di poterne ricevere loro degli uguali.

Indirizza tu le energie inespresse di questi uomini e di queste donne verso gli orizzonti nuovi dell'arte, della cultura, della scienza e del volontariato, per cogliere su tutti i prati quei fiorellini che un altro assillato dal proprio giardino non ha tempo di scorgere.

Convincili Tu che davvero esistono coppie mature capaci non solo di accogliere il/la single nel loro abbraccio, ma capaci altresì di lasciarsi incuriosire e fecondare dalla sua esotica presenza!

Accompagnali nel momento difficile in cui, ritiratisi a casa loro dopo la cena con la famiglia di amici, si ricordano improvvisamente, infilando la chiave nella toppa della porta, che dietro a quella porta, in casa e a letto, non troveranno nessuno, fuor che Te!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:53 pm

  • Tb. "Tua madre ha corso tanti pericoli per te"
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Feriscimi senza pietà, Signore Gesù, davanti allo spettacolo di certe ragazzine che vanno ad abortire come se si cavassero un dente cariato: Tu solo puoi perdonare la loro sanguinaria incoscienza.

Fammi resistere all'ondata avvelenante di quel mare inquinato sul quale galleggiano baldanzose le barchette della libertà di coscienza, dell'autodeterminazione, della lotta per i diritti civili, proprio accanto alla bara della dignità umana.

Inginocchiami davanti al grembo della mamma in attesa, consapevole di trovarmi davanti al forziere di un tesoro che brillerà ancora quando tutte le stelle del firmamento si saranno appassite.

Congiungi le mani dei genitori in attesa sul grembo di mamma nel gesto affettuoso e sacro delle preghiere della sera: poi gli spiegheranno che gli avevano fatto invocare il Padre del cielo prima ancora di vedere il padre qui in terra.

Sostieni l'animo dei Genitori che si trovano in attesa "per sbaglio" aiutandoli a credere che Tu, Signore, certamente aspettavi quel figlio da loro inatteso.

Salvaci dall'insidia di considerare la persona umana coincidente con la sua salute: io so che ogni volta che stringo un corpo, giovane o vecchio, uomo o donna, sano o malato, bello o brutto, bianco o di colore,ogni volta stringo qualcosa di immensamente di più di quel corpo.

Insegnami a rispettare ogni vita, ma insegnami ad adorare la vita umana, frammento della Tua vita divina!

Insegnami a toccare ogni corpo umano con più trepidazione di quando toccassi l'Eucaristia: quel pane che Ti contiene, andrà a dissolversi. Invece quel corpo umano che tocco, attraversando la tomba, brillerà in eterno nel Tuo cielo!

Dona, Signore, l'eroico coraggio della fede alle Mamme davanti all'alternativa se salvare la propria vita o sopprimere la vita che portano in grembo.

Insegnaci ad inginocchiarci trepidanti davanti alla vita umana inutile e dispendiosa ma impagabile del malato inguaribile: Tu solo sai quanto valga quella vita così vicina alla Tua sulla croce!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 5:58 pm

  • Mc.10,2: "L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto"
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Signore Gesù, ti ringraziamo per aver dichiarato l'Amore eterno di un uomo e di una donna invenzione di Dio, progetto al servizio del quale Dio stesso mette a disposizione la propria Onnipotenza per chi la invoca!

Signore Gesù: tu vedi questa tua invenzione, per tanti secoli protetta dal costume sociale, oggi sottoposta alle pressioni della spontaneità, della brevità, della intercambiabilità, della presunta libertà dell'Amore, senza accorgersi delle spine che infiggono nel cuore del coniuge e dei figli.

Insegna ai nostri sposi la gioia e l'esigenza di essere anzitutto Amici, tenacemente, faticosamente Sposi, come se non ci fossero figli!

Donaci Amicizie, e Amicizie coniugali fatte di trasparenza assoluta, costante ed immediata come ciascuno di noi sente se stesso totalmente trasparente nell'istante in cui si lascia guardare dal tuo sguardo di Amico amante inesorabile!

Donaci Amicizie, e Amicizie coniugali, rispettose dell'Altro, nelle sue diversità e nelle sue debolezze, sottratte al veleno della rassegnazione, come tu, Signore, sei rispettoso di noi senza mai rassegnarti alle nostre pigrizie e ai nostri squallori!

Donaci Amicizie e Amicizie coniugali capaci di perdono sempre, impegnate fino all'ultimo nel tentativo del dialogo attingendo forze dai momenti più belli vissuti, forse agli inizi e fissando gli occhi negli occhi dei figli!

Donaci Amicizie profonde, scavanti al di là delle conversazioni superficiali ed operative di ogni giorno, capaci di rapportarci dalla profondità del proprio cuore alla profondità del cuore dell'altro, come tu, Signore, fai con noi!

E se un giorno trovassimo il coraggio di accorgerci ed ammettere che l'altro non potrà mai del tutto rispondere al nostro sogno di lui, di lei, insegnaci allora a domandare a te la forza e l'entusiasmo di essere fedeli a te che hai permesso il nostro incontro e hai benedetto il nostro Amore, credendo che tu sei fedele sempre, anche al coniuge abbandonato, con la forza della tua grazia che colma ogni delusione ed ogni solitudine

Donaci allora non solo la forza della fedeltà ma anche e soprattutto la luce della fede per credere che la strada della nostra santità passa certamente ancora di lì: Tu saprai scrivere diritto sulle nostre righe storte la storia dell'Amore Crocifisso.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 6:00 pm

  • Ct. 4,8: "Vieni con me dal Libano, o sposa"
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L'uomo non assomiglia a Dio per il suo spirito, la donna non assomiglia a Dio per il suo amore: l'uomo e la donna insieme, assomigliano a Dio perché Dio è compagnia senza fine.

L'amore di un uomo e una donna al loro interno assomiglia a Dio che è Amore al suo interno: Padre Figlio e Spirito Santo.

Ma non ogni amore... l'Amore di un uomo e una donna assomiglia a Dio quando è…

Trasparente: come le tre Persone si leggono interamente una nell'altra. Totale: come le tre Persone si appartengono interamente l'una all'altra. Irreversibile: come il patto eterno che lega il Padre, il Figlio e lo Spirito.

Autonomo: come ogni Persona divina è completa in se stessa. E pur consegnante: come le Tre persone si consegnano in perenne gara di donazione.

E pur dipendente: ciascuna Persona esulta nel ricevere dall'Altra la propria identità, così il coniuge maturo esulta nel dipendere dall'altro coniuge maturo.

Dialogante: chissà cosa si stanno raccontando di nuovo da sempre. E mai tocca il fondo il dialogo dei coniugi perché il cuore non ha fondo.

Fecondo: come ciascuna persona permette di esistere alle altre due, dove passa la coppia fiorisce il deserto.

Fedele: come le tre Persone non distolgono mai lo sguardo dalla loro reciproca bellezza. Fedele all'amore infedele: come Dio resta fedele al Popolo e a me che ci inginocchiamo davanti ad altri dei.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 16, 2006 6:02 pm

  • Ct. 4,12: "Giardino tu sei, mia sposa, come fontana sigillata"
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Venerante: come ciascuna delle tre Persone riconosce divina l'altra e ciascun coniuge riconosce nell'altro un frammento di Dio.

Eterno: come Dio è eterno, la morte non dissolve l'amore coniugale.

Pagante: il Padre paga il nostro Amore con la vita del Figlio, il coniuge si gioca la vita per l'altro.

Fra differenti: il Padre non è il Figlio e neppure lo Spirito, così il coniuge non accetta ma accoglie reciprocamente la differenza dell'altro.

È gioia: di eterna beatitudine, nell'amplesso dei Tre. Primissimo dovere del coniuge, nonostante tutto, la gioia.

Ricomincia: Dio ricomincia sempre ad amare il Suo Popolo. Al cuore dell'amore coniugale il perdono sempre, anche se non sarà ricambiato.

Carnale: il Padre e lo Spirito incarnano il Figlio per amore dell'uomo, il corpo dei coniugi sarà sempre strumento di servizio e di amore.

Personale: i Tre si amano uno distinto dall'altro, i due si amano di un amore unico rispetto a tutti gli altri amori.

E pur tuttavia universale: la Trinità non ci resiste a restarsene sola nella sua gioia ma deborda su di noi, l'amore coniugale vero trabocca soprattutto sui mai amati.

Pensante e progettuale: l'amore dei Tre ha dei sogni e dei progetti su di noi. I coniugi non pensano e amano ma pensano amando e amano pensando.

Predilige: come Javhè predilige un piccolo Popolo e Gesù predilige Giovanni e gli Ultimi, l'amore coniugale predilige il coniuge più debole e insieme i più deboli.

Sempre nuovo: i Tre non si stancano mai della loro compagnia sanno raccontarsi una storia senza fine, anche i coniugi sanno raccontarsi storie senza fine.

Irreversibile: anche l'amore del coniuge non "cambia opinione" nonostante tutti i cambiamenti dell'altro.

Vulnerabile: il Dio cristiano sa soffrire, fino alla Croce. Il coniuge sa lasciarsi ferire oltre ogni corazza, per amore, perdonante per amore.

Di passaggio: il Dio cristiano è un Dio di passaggio, nel senso che il Suo Popolo è sempre di passaggio e anche la Chiesa soprattutto è di passaggio, fino a che "Dio sarà tutto in tutti". Anche i coniugi credenti vivono in pienezza il loro amore, venato dall'attesa impaziente di quando sarà pieno tra loro, con i figli, con tutta la Storia, soprattutto con chi non avrà conosciuto l'amore.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 1:47 pm

  • Ez. 23,16: "Se ne innamorò appena la vide"
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Signore mio Dio, Tu di cui Giovanni dice: "Dio è Amore!". Come non possiamo restare sconvolti dal tragico spettacolo del matrimonio, rimasto per secoli pressoché indissolubile, oggi troppo spesso ridotto a una storiella che, come dicono, fin che l'amore c'è esiste, ma scomparendo l'amore si dissolve il matrimonio?

Noi credenti vogliamo credere che questo mondo secolarizzato, gaudente, ignaro del sacrificio, ha prodotto la convivenza come fallace "prova d'amore" e distrugge il matrimonio perché, nonostante il sacro rito, ha distrutto Te, Dio che sei l'Amore, nel cuore dei coniugi.

Abbiamo così voluto ascoltare le purtroppo disinvolte obiezioni che separati e divorziati ci rinfacciano, proprio mentre non si accorgono che hanno perduto Te, che sei l'Amore.

Ti offriamo, caro lettore il resoconto stenografico di questi matrimoni celebrati in Chiesa senza Dio, offrendoti poi la risposta di Dio, certamente misericordioso sempre, a chi lo ha perso.

E se anche la prescrizione dell'allontanamento dai Sacramenti dei separati risposati o riaccompagnati è una norma solo ecclesiastica, forse possibile un giorno di maggiore misericordia, a differenza di chi ha ucciso o abortito può sembrare crudele, permanendo lo stato di peccato, voglio egualmente ringraziarti per questo segno così severo che così fortemente sottolinea la sacralità del matrimonio celebrato in tre: lei, lui, e l'Amore che sei Tu. Tu che hai promesso che, a chi si ricordava di Te, non avresti mai fatto mancare la tua Grazia per superare ogni difficoltà.

Prova caro amico, a trasformare in preghiera, questo lungo dialogo dolorosamente registrato con chi non crede più nell'amore eterno perché non crede più nell'Amore eterno che sei Tu.

Psicologi e consulenti potranno giustamente affaticarsi per guarire le ferite che i due ex si sono inflitte, ma nulla sarebbe stato più efficace se i due, come avevano promesso, si fossero ogni sera abbracciati, lasciandosi abbracciare da Te, invocato nella pur breve preghiera quotidiana.

Prova tu, che sei abituato a cibarti di questo umile "pane quotidiano", a trasformare la lettura in preghiera per questi coniugi che hanno perso Dio ... se mai l'avessero avuto.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 1:48 pm

  • Is. 54,1: "Viene forse ripudiata la donna sposata?"
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Amore o scienza? Il 14 febbraio è la festa di S. Valentino, la festa degli Innamorati, la festa dell'Amore. Ma proprio in quella data una equipe di scienziati americani ha voluto dichiarare al mondo di aver scoperto la formula chimica dell'Amore. L'Amore è soltanto una particolare reazione chimica ormonale del nostro sistema nervoso. Tutte le canzoni d'Amore o l'Amore stesso tra quelli che dicono di amarsi sono soltanto un processo cerebrale chimicamente riproducibile.

Oppure: Gesù ha detto che l'Uomo è fatto per l'Amore, che Dio è Amore e chi crede davvero nell'Amore gratuito, anche se non conosce il nome di Dio, crede in Dio!

Nato a caso o voluto proprio?

Forse sono nato per caso. Forse i miei genitori si volevano proprio bene e mi volevano. Forse pensavano addirittura di cercare me mentre facevano l'amore. Forse no. Forse chissà quanti dei milioni di miliardi di esseri umani sarà stato voluto da chi l'ha messo al mondo?

Oppure: sia che mio papà e mia mamma ci pensassero, o no; sia che si volessero bene oppure io sia nato in seguito a uno stupro, se tu ci sei, Signore, Tu mi vedevi e mi volevi prima ancora che una donna dicesse a un uomo: "forse sei diventato padre!". E sapere di essere stato certamente voluto da Qualcuno che non si sarebbe mai pentito... Qualcuno che mi ha amato prima dei miei genitori, che mi ama mentre loro dormono e mi amerà dopo la loro morte... conta!

Felicità: sogno impossibile?

Abbiamo tutti una gran voglia di essere felici. E qualche volta ci riusciamo anche: davanti al rosseggiare di un tramonto, abbracciando chi amo, perdonando un nemico, riuscendo sul lavoro, o semplicemente uno sguardo... Ma se ci penso bene, se metto sulla bilancia gli attimi di felicità con la lunga vita di fatica, pesantezze, delusioni, malattia... cade troppo pesante da questa parte il piatto della bilancia... Allora capisco che la felicità è questa tragica carota legata davanti al muso di quell'asino che sono io, per farmi correre chissà dove senza arrivare mai!

Oppure: sono stato creato da Dio per la felicità. Qui in terra posso intravederla e inseguirla. Tanti la cercano all'indirizzo sbagliato del piacere ma già capisco che la felicità esiste, cercandola in casa dove abita l'Amore. E poi chissà quando, chissà dove, saremo felici per sempre.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 1:51 pm

  • Ger. 2,33: "Impara a scegliere la tua strada in cerca d'amore"
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L'amore gratuito. Esiste? Sapendolo o no, facciamo un po' tutti il nostro interesse, quello che ci piace. Qualcuno vive per mangiare, un altro per lavorare, un altro per sciare, un altro per scopare, un altro per farsi santo, ma tutti cerchiamo il nostro interesse.

Oppure: Gesù ha detto che qualcuno ha un Amore così grande per quelli che ama da saper dare la vita per i propri amici. Esiste un fidanzato che ama così tanto e gratuitamente la sua ragazza che se capisse che un altro saprebbe farla più felice, penserebbe certamente a farsi da parte.

Tu: caso, conquista, o dono? Ti ho trovato per caso. Ti sono piaciuta. Il cuore ti è balzato in petto. Poi ho saputo come piacerti. Ti ho dimostrato quanto valevo. E ti ho conquistato!

Oppure: Qualcuno ha mosso i nostri passi fino a incrociarsi. C'era un piano sul nostro incontro. Come c'è un piano di Provvidenza su tutte le circostanze della nostra vita, le più luminose come le più terribili.

Quella sera ho capito che tu eri il regalo di Qualcuno per me. Allora ti ho accolto come un dono. Un dono preziosissimo perché mi venivi incontro accompagnata dalla mano invisibile di Dio. Allora mi sono inginocchiato fissando sopra la volta stellata e ti ho detto "grazie!". E ho imparato un nuovo modo di abbracciarti, con la passione e il rispetto di chi tocca un corpo che porta in cuore l'impronta dell'Altissimo!

Tenerezza profonda: infantilismo o maturità? Ricordo quando, da piccola, pregavo volentieri. Quanto aspettavo i doni di Gesù Bambino. Quando cantavo con entusiasmo le canzoncine di Chiesa. Quando accendevo la candela mentre Nonna mi teneva per mano. Quando sfogliavo l'album delle foto per dare i bacini ai miei Defunti. Quando mi inginocchiavo di fronte a un prato fiorito. Quando entravo in Chiesa per ascoltare il silenzio. Quando mi ero fermata a raccontare a Gesù i miei segreti nel giorno della Prima Comunione. Quando ho accarezzato la bara dello zio dicendogli "arrivederci!". Quando dicevo le preghiere alla sera chiudendo gli occhi davanti al Crocifisso per fare l'esame di coscienza e domandargli scusa... Erano tutti momenti belli. Li rimpiango anche.

Ma poi sono cresciuta. Ho capito che erano belle favole, ma favole. Ho capito che siamo soli a questo mondo, senza chissà quali angioletti custodi che non riescono ad evitarci il tamponamento con quello stupido davanti che rallenta improvvisamente per guardare le gambe di quell'oca sculettante. Nella vita bisogna rimboccarsi le maniche e spalancare gli occhi, altrimenti resti schiacciato come un fiorellino sotto il caterpillar. Era bello. Ma ora sono grande. Mi verrebbe anche voglia di tornare piccina, ma non posso cedere a questa debolezza.

Oppure: quei momenti di bimba, dipinti certo di tanta ingenuità, nascondevano la chiave d'ingresso alla vita vera, racchiusa dentro la favola vera dell'Amore! E Tu Gesù, hai detto che la più grossa e preziosa fatica che possiamo fare noi grandi è quella di sforzarci per ritornare bambini!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 1:53 pm

  • Ez. 16,8: "La tua età era matura per un saggio amore"
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Aspetto: che nasca o c'è già? Il ginecologo l'ha confermato con sicurezza. Stiamo aspettando. È un bel guaio aspettare prima di essere sposati. Ora ci tocca cambiare tutto il calendario. E non abbiamo ancora messo da parte tutti i soldi per rifare i pavimenti, e poi il mutuo. Ma è una grossa fregatura, perché ci "bruciamo" tutti gli anni più belli per viaggiare e divertirci!

D'altra parte ci dispiace anche buttarlo via, perché l'amore, da un po' di tempo, lo facevamo proprio per amore e non più per quel bisogno che ti scappa. Lui mi mette già la mano sulla pancia aspettando il momento che "quella cosa lì" diventi veramente "qualcuno", quando lo prenderemo tra le braccia! Te lo pensi che commozione?

Oppure: lui è già qualcuno! Lui o lei che sia, non è i centimetri o i grammi che è. Ma è l'"anima" che già "abita" in lui, in lei. Nostro figlio non sarà mai soltanto chili e laurea: sarà sempre anche un'"anima" capace di scegliere tra bene e male, tra "Inferno e Paradiso". Ce lo ricorderemo quando lo guarderemo dormire, quando gli cambieremo i lines, come quando si sposerà.

Sesso: possesso, dono o promessa? Da ragazzino esploravo il mio corpo per cogliervi sensazioni esaltanti di me stesso. Talvolta qualche amica raccontava lo stesso anche di lei. Ma lei doveva pensarsi il volto e lo sguardo di chi la guardasse e l'amasse. Al ragazzino bastava il suo stesso corpo, o il pensiero del corpo dell'altra come una cosa. Poi il passo fu l'incontro, prima timoroso, poi audace o violento con il corpo reale dell'altro, dell'altra: ma era ancora un possesso per sé.

Un possesso-conquista per lui, un possesso-farsi conquistare per lei. Poi ancora più in là, mano a mano che la loro persona maturava armoniosa, quel gesto diventava segnale di un donarsi-consegnarsi se stesso, a lei, per lui, un segnale di donarsi-abbandonarsi, a lui, per lei. Fino a che si dissero che era il gesto in cui si dicevano l'un l'altro con tutto se stesso, corpo e anima, la disponibilità a "dare la vita" per l'altro. Poi un giorno si dissero che questo "darsi la vita" avrebbe potuto maturare nel "dare la vita" ad un altro, il figlio.

E fu tanto prezioso quel giorno in cui decisero che si sarebbero spesso "dati il voto" su quanto più amore-donazione e quanto meno amore-possesso avessero sentito nell'altro. E poi capirono anche che il primo voto dovevano darlo ciascuno a se stesso, a se stessa: quel voto proprio cambiava il voto meritato dall'altro, dall'altra.

È così, il sesso, questo "bisogno" naturale, fatto per essere educato a diventare "esigenza d'Amore". È un bisogno del fisico, un meccanismo della psiche, tutto qui.

Oppure: Dio è Amore; non solo perché ama, ma perché dentro di se stesso sono tre che si amano. E quando ha voluto creare qualcuno "a sua immagine e somiglianza", allora non ha creato l'Uomo, ma ha creato l'Uomo e la Donna, perché potessero pienamente amarsi. Allora davvero il sesso-Amore è immagine di Dio!

Ma nessun abbraccio disseta fino in fondo questa sete dell'altro, dell'altra, incisa nel nostro cuore e nel nostro corpo. Neppure quando il corpo si appassisce e tenta di fiorire nell'anima fiori più profumati! Perché Dio ha scritto nel sesso questa sete di Amore sempre più completo che potrà dissetarsi soltanto abbeverandosi all'"acqua zampillante vita eterna", quando ciascuno, nel suo Cielo, abbraccerà in Dio tutti gli Uomini e le Donne della Storia, in un abbraccio definitivo e universale.

Amarsi: ma fino a quando? Amarsi sempre, fino alla fine! Naturalmente!

Oppure: ma come "fino alla fine"! Che fine d'Egitto! Io sento che questo nostro Amore è così grande e bello che non può, non deve finire! Sento che più andremo avanti negli anni, più il giorno della novità e il fiume della passione sembreranno estinguersi, più il nostro Amore scenderà nel profondo dell'anima e fiorirà fiori più coloriti e più profumati, per noi e per tutti. E vuoi dire che un Amore che andrà crescendo ed impreziosendosi con gli anni, sia poi destinato, improvvisamente, con la morte, a sparire nel nulla, a ridursi ad un nostalgico, struggente ricordo!

Come non credere, allora, a quella "favola impossibile" della resurrezione di Gesù e nostra? Per amare e gioire senza fine! Noi e tutti. Perché ci dev'essere ben un posto in cui tutti i non abbracciati della Storia saranno abbracciati anch'essi, un posto dove finalmente "la legge è uguale per tutti" per davvero! E come cambia fin d'oggi il nostro Amore, quando ci ricordiamo che è eterno! Ci piace pensare al Cielo per vivere con più entusiasmo questa terra!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 1:55 pm

  • Mc. "L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto"
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Libera, Signore, i nostri fidanzati e i nostri sposi, dall'illusione di essersi scelti l'un l'altro. Svela ad essi il gioioso mistero di essere stati precedentemente scelti da te l'un per l'altra: allora si abbracceranno sussurrandoti: "Grazie mio Signore!"

Invita Tu i nostri fidanzati a riflettere sulla stranezza di convivere per anni e poi domandare di sposarsi in quella Chiesa dove prevedono di ritornare solo per il prossimo battesimo: Ti riconoscano come Testimone prima dei loro quattro testimoni! Oppure scelgano coerentemente il matrimonio solo civile conservando lo struggente pensiero di un amore senza Dio che è l'Amore!

Lascia perplessi i nostri fidanzati e i nostri sposi davanti alla promessa del "per sempre" ricordandosi che oggi più di ieri le persone cambiano. Come promettere qualcosa a uno che domani sarà un altro senza fondare la propria certezza soprattutto su di Te che invece non cambi mai idea sul loro Amore?

Tu ci hai invitato a perdonare i nemici: rinnova il Tuo invito ai fidanzati ed agli sposi a perdonare l'infedeltà del coniuge pentito e perfino a perdonare chi ha insidiato il loro matrimonio!

Suggerisci ai nostri fidanzati e sposi la disponibilità che Tu hai chiesto a rischiare la vita per l'altro non tanto come gesto d'Amore eroico ma come gesto di fede nel pensiero che intanto si ritroveranno fra poco tutt'e due insieme in Cielo!

Tu che hai dichiarata inviolabile ogni vita umana aiuta i nostri sposi ad accogliere come un dono speciale il figlio che prevedono malato senza cedere alla tentazione di pensare che proprio per non farlo soffrire sia meglio buttarlo via!

Invita i nostri sposi a riflettere seriamente sull'invito della Chiesa ad usare i metodi naturali, ecologici diremmo oggi, per la procreazione responsabile, prezioso strumento per la conoscenza e l'armonia della nostra corporeità, senza pensare che tutti i papi di quest'ultimo secolo abbiano detto in proposito solo sciocchezze!

Invita Tu i nostri fidanzati ad avvicinarsi all'Eucaristia pensando non solamente al passato, perdonato dalla confessione, ma fissando lo sguardo soprattutto sul loro futuro, in base alla reale disponibilità a spezzare la vita, come il Pane eucaristico, per l'altro e per gli altri, a partire dai bambini senza famiglia!

Invita i nostri Sposi alla fedeltà eroica al coniuge infedele, senza lasciarsi attrarre dalla speranza di "rifarsi una vita" credendo che la loro prima promessa non se la sono fatta l'uno all'altra ma al Signore, che resta sempre fedele. La fedeltà a Dio sarà motivo e forza per la fedeltà al coniuge infedele.

Invita i nostri fidanzati e i nostri sposi a confidare sul Tuo Amore per il loro amore più ancora che sull'amore dell'uno verso l'altra: il loro abbraccio sarà per sempre custodito dal Tuo abbraccio!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 23, 2006 2:02 pm

  • 1Pt. 3,7: "Trattate con rispetto le vostre spose"
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Siano rese grazie al Dio Creatore che ha posto la sua somiglianza con noi non solo nell'intelligenza e nella volontà spirituali ma anche nella affettività e nella sessualità fisiche: così l'uomo e la donna potevano essere "uno" come voi Tre siete "Uno"!

Insegnaci tuttavia a custodire, potare e indirizzare la pianta preziosa della affettività/sessualità in modo che possa fiorire i fiori più profumati e fruttificare i frutti più maturi.

Conduci gli sposi sui sentieri scoscesi ma esaltanti di una costante e diffusa tenerezza, sui prati fioriti di una quotidiana, scambievole, vigilante, affettuosa attenzione, fino a raccogliere il frutto della reciproca fecondità dall'albero tenace del dialogo perseverante.

Addestra la sensibilità dei coniugi alle tenerezze quotidiane, ai gesti feriali ma intensi del reciproco complimento, della misurata ma affettuosa carezza, del bacio amicale: quei gesti capaci di rendere festivo il feriale, eccezionale il quotidiano!

Custodisci Tu e alimenta con la tua fantasia, Signore, la fantasia dei gesti della tenerezza coniugale, capace di esprimere il cuore anche quando i corpi non sentono di consegnarsi in pienezza.

Valorizza Tu la continuità armoniosa fra una giornata dialogante in reciproca, affettuosa attenzione e l'espressione conclusiva di un dialogo coniugale completo.

Aguzza Tu lo sguardo dei coniugi, per cogliere anche nell'attenzione al ritmo naturale della sessualità, l'espressione di una delicata attenzione e consapevolezza del proprio e dell'altrui corpo, premessa ad un incontro davvero consapevole.

Modella Tu, Signore, l'armonioso abbraccio degli sposi così da potersi talora sentirsi abbracciati dal Tuo abbraccio e fiorire in preghiera, rendimento di grazia.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:02 pm

  • Sir. 38,12: "Anche il medico l'ha creato il Signore"
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Ispira, Signore, a tanti giovani, il desiderio di studiare medicina senza pensare al profitto economico che potranno un giorno trarne, esercitando la professione.

Guarisci i nostri medici dalla malattia dell'onnipotenza, quando sono tentati di guardare il Malato con l'arroganza di chi tiene nelle proprie mani la sorte della loro vita.

Insinua nel cuore dei nostri medici l'imbarazzo di sentirsi loro sani e vigorosi mentre vivono attraversando i mari di sofferenza sui quali galleggiano faticosamente i loro malati.

Suggerisci Tu ai nostri medici, un atteggiamento di accoglienza al medico, in modo che il Malato possa sentirsi accolto ed aspettato da chi può curarlo.

Concedi al medico tanta attenzione nel formulare la diagnosi del Malato quanta lo stesso dottore vorrebbe che un altro medico usasse per "indovinare" la malattia sua o di un suo familiare.

Regala Tu al medico la trepidazione di chi si ricorda sempre che potrebbe lui aver domani bisogno di quelle cure che sta offrendo ai suoi pazienti.

Ispira ai nostri medici la tolleranza e l'ascolto del malato immaginario che si rivolge al medico anche senza averne bisogno, per il solo fatto che il libretto della mutua gli fa sperare di poter essere ascoltato almeno dal dottore, quando non ha nessuno che l'ascolti.

Salva Tu i nostri medici dalla tentazione di esigere uno sproporzionato compenso economico, approfittando del fatto che per la nostra salute siamo disposti a qualunque sacrificio.

Stilla Tu hai nostri medici l'ambizione di un costante aggiornamento professionale, senza accontentarsi di distribuire pastiglie da un obsoleto, frettoloso ricettario.

Rendi attenti i nostri medici alla riscoperta della medicina alternativa, che tenta di curare rispettando la natura del nostro corpo anziché aggredendo la malattia con la violenza chimica, tanto sbrigativa quanto devastante.

Mandaci dottori attenti alla persona del Malato e dell'Anziano anche quando prevedono l'inutilità delle proprie ricette, perseverando nella attenzione affettuosa verso la persona del malato.

Rendi i nostri dottori consapevoli del fatto che un loro sorriso diventa spesso più terapeutico della lunga serie di farmaci che stanno prescrivendo.

Ricorda al medico credente che nel giorno del Giudizio si accorgerà di avere o non aver riconosciuto proprio Te, Gesù sofferente, dietro il volto dei suoi Ammalati.

Inginocchia Tu, Signore, il medico attento, davanti al mistero del dolore, davanti al valore arcano della sofferenza, davanti al momento decisivo della propria sconfitta scientifica di fronte a Sorella Morte, sempre finalmente vittoriosa.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:05 pm

  • Lc. 2,19: "Maria conservava tutte queste cose nel suo cuore"
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Signore Gesù, in questo tempo tormentato e frenetico in cui chi si ferma a ricordare viene travolto dal disprezzo di una moda sempre in affannata corsa verso l'attualità, donaci sguardo attento sul nostro passato, per salvarne tutti quei valori che sembrano sorpassati solo perché sono eterni.

Aguzza il mio sguardo, allunga i miei occhi perché non si lascino catturare né del profumo dei fiori né del gusto dei frutti del mio albero, ma né inseguano sapientemente le radici per fedelmente innaffiarle.

Distinguimi dai complessati che si aggrappano alla memoria perché ogni novità è vista come un'aggressione ma dividimi parimenti dai superficiali che ritengono il nuovo automaticamente migliore dell'antico.

Ravvivami la memoria di chi mi ha dato esempio di umana e cristiana virtù per farne non certo nostalgica rimembranza ma prezioso indirizzo per il domani dei miei passi.

Intenerisci e rassoda il dissipato cuore dei giovani frastornati da una chiassosa e vuota, frenetica, presunta novità, per farli ascoltatori attenti della propria storia, capaci di quel discernimento che separa il perenne dal caduco.

Incantaci della storia dei Santi, coraggiosamente preferendo le loro biografie alle scintillanti e avvelenanti telenovele, per innestare sull'albero della loro forza i germogli della nostra fragilità.

Rendici capaci di affondare le radici della memoria soltanto in quella terra buona che garantisce fiori e frutti per il domani della mia anima, dell'anima di chi amo, e per la vita eterna di tutti!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:10 pm

  • Gb. 24,20: "Non si conserva la memoria del peccatore"
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Tu, Signore, non ricordi, perché tutto, passato, presente e avvenire è sempre presente nell'attimo senza inizio né fine della tua eternità: io decido invece con fatica di accettarmi nel tempo, come tu hai voluto, in questo inesausto rincorrersi del mio passato, divorato dal mio avvenire.

Incantami, Signore, della tua eternità, rendi impaziente il mio cuore nell'attesa del giorno in cui finalmente l'inesorabile clessidra della mia vita si fisserà nel punto luminoso della tua eternità.

Custodiscimi senza lacrimogeno rimpianto i ricordi belli e preziosi della mia vita, trasformandoli in entusiasmo per il mio domani.

Alimentami in cuore la misericordia per la memoria dei miei errori, dei miei peccati, dissolvendo il veleno che vorrebbe depositarsi sul fondo dell'anima, il veleno che vorrebbe iniettare i miei occhi incattivendone lo sguardo.

Concedimi il dono di saper cancellare tutte le etichette che la mia affilata memoria vorrebbe sempre appiccicare sulla fronte della gente con colla indelebile.

Fammi assaporare la sovrana libertà di chi riesce non solo a perdonare ma anche a dimenticare! Scampami dalla tristezza di una memoria precisa, ferrea, inossidabile, incapace di carezzare con indulgente tenerezza il ricordo delle persone e delle vicende. Che chiunque si sente ricordato, si senta al contempo amato!

Ti autorizzo a insidiarmi nelle mie facoltà psichiche, se proprio questo annebbiamento fosse necessario per guarire il mio cuore dal risentimento e dal rancore
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:12 pm

  • Lc. 1,38: “Sia fatto di me secondo la tua Parola”
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Signore Gesù, chissà che cosa avrà pensato Tua madre, Maria, mentre accadevano giorno dopo giorno tutti questi avvenimenti incomprensibili: le parole di un messaggero invisibile, il concepimento verginale, quel parto che la tradizione riferisce senza spargimento di sangue, i pastori chiamati da chissà chi... e i Magi!

Davanti a tutte queste cose così umanamente incomprensibili, Tua madre, né si sconvolge, né si affanna per capire, né tenta di dimenticare per semplificarsi la vita, ma semplicemente conserva e guarda tutto nel Suo cuore luminoso.

Ti avrà certamente detto, mentre Ti prendeva tra le braccia per allattarTi, che se Tuo Padre, l’Altissimo, aveva deciso o permesso tutto l’incomprensibile che accadeva, certamente c’era una ragione: Lei non la conosceva, ma conosceva il Padre, che la conosceva. E la fede l’ha salvata dalla disperazione!

Signore Gesù, Tu conosci quante volte la nostra vita si sviluppa in percorsi apparentemente contorti e incomprensibili, come una matassa della quale non s’intravede il bandolo!

Madre Santa: insegnami le Tue strade! Insegnami a non travolgermi e a non distrarmi: insegnami a prima puntare fisso, prolungato, scrutante, lo sguardo sull’enigma della mia vita, della vita di quelli che amo, della vita dei Poveri e dei Sofferenti.

Insegnami a puntare poi fisso lo sguardo nel Tuo sguardo, per cogliervi non il segreto dei Tuoi piani, ma il segreto del Tuo amore, incomprensibile ma certo.

Insegnami a chiudere gli occhi, con fiducia, sul mio cuore, sapendo che i Tuoi sono sempre aperti sul mio.

Allora il mio cuore vivrà di quella pace che Tu hai promesso a chi si consegna nelle Tue braccia!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:14 pm

  • Gen. 22: “Il Signore Dio plasmò la donna e la condusse all’uomo”
Grazie perché, lungo i secoli, più che “ai sapienti e agli intelligenti” della Chiesa, hai affidato la tenerezza verso tua Madre al Popolo di Dio, alla gente cosiddetta comune, ai Poveri.

Grazie perché, ancor oggi, tanti semplici cristiani delusi dall’immagine della tua Chiesa, conservano invece gelosamente le immagini di tua Madre, custode clandestina di una fede che vorrebbero rinnegare.

Grazie per queste ragazze che scoprono finalmente in tua Madre l’icona della più vera, armoniosa, disinvolta e lucente femminilità fino a desiderare di essere considerate somiglianti a Lei più che alla cantante o alla spogliarellista del momento.

Grazie per questi ragazzi che proprio fissando lo sguardo nella figura limpida e purificante di tua Madre si sono puliti gli occhi per fissare proprio negli occhi, finestra dell’anima, il corpo delle ragazze.

Maria Santissima, figlia e madre dell’Altissimo, sorella e madre di ciascuno di noi, lasciati guardare come il sogno di candore immacolato riflesso nell’acquitrino del nostro cuore!

Siamo felici per noi guardando te: il tuo oggi ci dice l’ansiosa speranza del nostro domani! In Te vediamo possibile oggi quello che oggi è impossibile per noi.

Grazie perché il fascino torbido e luccicante delle umane, accattivanti, afferrabili bellezze, non può spegnere quella sete della tua luminosa interezza.

Grazie per questa donna che ha messo la sua femminilità a servizio di un ascolto affettuoso della tua Parola illuminante, a servizio di una disponibilità appassionata alle tue irragionevoli audacie.

Grazie per il tuo purissimo abbraccio con tuo figlio e con tutti gli amici e le amiche di tuo figlio, sottratto al tuo affetto materno per un purissimo Amore universale!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 30, 2006 2:14 pm

  • Ger. 31,35: “Il Signore solleva il mare e ne sospinge le onde”
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Voglio sentirmi, Signore, insieme a quei miliardi di uomini e donne, che lungo i millenni e attraverso i continenti, si sono fermati trepidanti, affascinati ed impauriti davanti a questa tua creatura: il mare.

Scampami dalla sciocchezza di pensare che il tuo mare serva anzitutto o soltanto per una banale tintarella: ricordami che da sempre l’uomo saggio, del mare ha avuto paura, fino a considerarlo, come le tue Scritture, casa dell’anti-Dio.

Impediscimi di rinunziare al desiderio che, qualunque sia la mia età, qualcuno mi stia accanto tenendomi per mano mentre il sole si tuffa in mare davanti a noi, in quel tramonto che è immagine della vita di tutti.

Riscalda tuttavia nel mio cuore il ricordo di quando ci si immerge nelle sue onde con un gesto di esistenziale fiducia, come a consegnarsi nelle mani della vita, nelle Tue mani.

Fammi perplesso e atterrito davanti a questa infinitudine d’acqua, alimentata dallo sciogliersi dei ghiacciai che lentamente, inesorabilmente, per quell’"effetto serra" che i Potenti del mondo, a Kioto, non vollero fermare per difendere i loro interessi.

Rendimi attento davanti a quest’acqua che fa da ponte tra questo sasso e il continente dall’altra parte del globo, suggerendo un abbraccio di mondiale fraternità.

Stupiscimi davanti al moto perpetuo e inesorabile delle sue onde parabola di questa vita che non smette di palpitare mai. E’ come il tuo Amore che, ch’io vegli o dorma, non desiste nella carezza sul mio cuore, ricorrente come le onde marine.

Ricordami che tu, Signore, pescatore con i tuoi Dodici, camminasti sulle acque del tuo mare, rimproverandoci “uomini di poca fede”, quando non riusciamo a credere che la zattera della nostra vita si sta certamente, inspiegabilmente, dirigendo verso il porto del tuo Cuore!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 06, 2006 10:36 am

  • Pr. 18,14: “Lo spirito sostiene il corpo durante la malattia”
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Fammi attento al Malato un po' prima che la mia prossima malattia debba farmi capire cosa palpitava nel cuore di quel Malato cui io sono passato accanto guardando impazientemente l’orologio.

Donaci di combattere con ogni mezzo la malattia che insidia il nostro corpo, senza mai permetterci un respiro di sollievo ricordandoci che malati noi non lo siamo!

Fammi attento a sollevare il peso dei Malati abbandonati nella corsia d’ospedale, calda nel termosifone ma ghiacciata nei cuori.

Fammi attento a sollevare il peso di quei malati che non iniziano neppure il loro cammino verso la guarigione: i tantissimi Malati di quei Paesi dove non usa curare i Poveri, neppure per finta come da noi!

Liberami dalla corazza che mi impedisce di farmi visitare e trafiggere personalmente dallo sgomento del Malato urlante.

Suggeriscimi la strada in salita per accompagnare il Malato a dimenticarsi della sua malattia per ricordarsi di quella degli altri.

Insegnami a raccogliere nel disfacimento della malattia il concime prezioso per fiorire nel mio cuore fiori di saggezza che non vi sarebbero altrimenti mai fioriti.

Donami di accogliere volontariamente l’invito forzato della malattia a fermarmi, a pensare, a guardare me stesso e gli altri negli occhi, a verificare dove sto andando in questa corsa frenetica e cieca della mia vita.

Insegnami la vicinanza con il tuo Corpo straziato sulla croce, risposta muta ma parlante, al mistero insondabile del dolore fisico.

Suggerisci al malato di passarsi la vita in moviola, promettendoti un uso più generoso del suo tempo, una volta allontanatosi il fantasma della malattia.

Scampalo dal ritornare tale quale era quand’era sano: avrebbe perso un treno importantissimo.

Suggeriscimi le vie per accompagnare i nostri giovani presunti eternamente sani ed immortali, accanto al letto del malato, per lasciarsene intenerire il cuore, per prendere contatto con la fragilità di tutti, per sostituire chiacchiere e schiamazzo con il tesoro della riflessione.

Donami il vigoroso coraggio di stare serenamente accanto al Malato che non guarirà, per aiutarlo a venirti incontro nella luce della fede!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 06, 2006 10:38 am

  • Sal. 41,4: “Gli darai sollievo nella malattia”
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Signore, mi hai preso per mano, ma mi hai stretto forte, fino a farmi male nel mio corpo con LA SPINA AGUZZA DELLA MALATTIA.

Grazie perché mi hai aperto gli orizzonti della SPERANZA NELLA GUARIGIONE, senza farmi dimenticare i momenti preziosi e difficili dei primi sintomi, delle prime interminabili attese, delle diagnosi incerte, dei momenti bui in cui tutto sembrava perduto.

Grazie, Signore, per QUELLI CHE MI HANNO VOLUTO BENE, curandomi con amore, senza farmi pesare il loro servizio.

Grazie per i Medici e gli Infermieri che mi venivano incontro con il sorriso. Ma grazie anche per LA FORZA DI SORRIDERE a quelli che mi trattavano come un animale, a quelli che tardavano tanto nella notte lunga, interminabile.

Grazie perché mi hai fermato: così preso dal mio giro di cose rischiavo di restarne travolto, come se il mondo non potesse continuare a girare senza che io lo spingessi: e tu mi hai fermato per regalarmi IL TEMPO DI PENSARE alla mia vita, di accorgermi di vivere.

Grazie perché, io che non volevo mai dare fastidio a nessuno, ho imparato A FARMI AIUTARE, a farmi lavare, a farmi imboccare, a farmi accompagnare in bagno, a farmi asciugare la fronte, a domandare sulla fronte un bacio, una carezza.

Grazie, Signore, perché la scure affilata del dolore ha potato I RAMI INUTILI, le tante preoccupazioni piccine della mia vita, aprendo la strada ai germogli nuovi dell’attenzione verso gli altri, verso chi soffre come e più di me: senza quella potatura non ne sarei stato capace.

Grazie, Signore, perché io pensavo di possedere la mia vita nelle mie mani e me l’hai fatta scoprire APPESA AL FRAGILE FILO stretto dalle tue dita, fedeli sempre, presenti, trepidanti sempre, soprattutto quando non Ti sento.

Grazie, Signore, per avermi offerto l’occasione di pensare che questo filo della mia vita avrebbe potuto finire di lì a poco, così da incoraggiarmi a ricamare con TUTTO IL POCO O TANTO FILO CHE MI RESTA il disegno più bello possibile della mia vita.

Grazie, Signore, per i segnali di speranza che dai alla mia malattia, ma grazie anche per la forza che infondi nel mio cuore per renderlo capace di accogliere LE FERITE INGUARIBILI che rimarranno per sempre nel mio corpo.

Grazie, Signore, perché hai dato senso a questo dolore della mia carne, questo dolore che tutti fuggono, di cui tutti tentano di sbarazzarsi come inutile spazzatura: grazie perché questo dolore innocente, unito alla tua Croce, diventa MISTERIOSA SALVEZZA per tanti che sono in Cielo potranno ringraziarmi.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 06, 2006 10:47 am

  • Is. 38,17: “La mia infermità si è cambiata in salvezza”
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Grazie perché di questa sofferenza che per il mondo è solo spazzatura, tu ne hai fatto INVECE CONCIME capace di fiorire nel giardino del mondo fiori che altrimenti non sarebbero mai sbocciati.

Grazie, Signore, perché il momento difficile e prezioso della malattia mi ha insegnato a parlarTi, a scoprire NELLA PREGHIERA il respiro necessario della mia anima, a cercare nel Tuo volto gli occhi che più di tutti potevano leggermi e capirmi.

Grazie perché a me per il quale non sembra esserci posto in questo mondo di giovani, sani, belli, efficienti, Tu invece hai dato UN POSTO, e un posto privilegiato, accanto alla Tua croce, dirimpetto alla tomba vuota della Tua resurrezione. So che servo a questo mondo anche se questo mondo non me lo volesse mai riconoscere: io ho un posto nel Tuo cuore!

Grazie perché a me così vinto nel mio corpo hai maturato uno sguardo così profondo per “VEDERMI L’ANIMA” immortale. Quando la mia carne si infiacca e la mia pelle appassisce, ecco che li riconosco fragile involucro di un’anima immortale.

Grazie perché le travolgenti passioni e i vorticosi abbracci dei miei amori hanno lasciato il posto ad un TOCCARE DISCRETO, pudico, venerante, dei nostri corpi, capaci adesso di impensate, profondissime comunioni.

Grazie per quelli che mi vengono incontro non solo per aiutarmi, ma per essere aiutati da me, per scoprire il SENSO DELLA PROPRIA VITA sana e sportiva alla cattedra della mia vita malata e immobile, per capire che, in qualunque situazione, soltanto l’Amore conta!

Grazie perché mi hai messo in mano la bilancia della verità per capire chi davvero voleva bene a me e non AI MIEI DONI, ora che sembro non poterne più offrire. Ma grazie di più ancora quando suggerisci al mio cuore di amare soprattutto chi adesso, così, non mi ama più!

Grazie perché la Tua Parola parla al mio cuore: chi crede in me ha la vita eterna. Così mi sono avvicinato al disperante pensiero di un mio prossimo addio a questo mondo come ad UN ARRIVEDERCI a quelle persone cui sarei presto andato a preparare un posto.

Grazie, Signore, perché hai promesso a questo nostro corpo, trasparenza e velo al contempo del mio cuore, tabernacolo misterioso della Tua presenza, che non si consumerà per sempre come cenere al vento, ma è atteso nell’ABBRACCIO TENERISSIMO dell’Amore Tuo e di tutti nella casa che ci hai preparato nel Tuo Cielo!

Grazie perché mi hai messo in cuore un’imprevedibile, impaziente VOGLIA di CIELO: non è fuga dallo strazio che mi opprime, ma pienezza di quelle gioie che tuttavia ricordo con affannoso entusiasmo. Ne scopro soltanto adesso il limite ristretto, le vivo soltanto adesso come anticipo e simbolo di quella gioia definitiva e universale del Tuo Cielo che fin d’ora profuma questa mia terra trafitta!

Insegnami a dirti, con il vecchio Giobbe: “Dio ha dato, Dio ha tolto, benedetto sempre il nome del Signore!”.

Insegnami a dirTi, dal mio cuore sanguinante: “GRAZIE, SIGNORE, PERCHE’ SONO MALATO”.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 06, 2006 10:48 am

  • Sir. 1,16: “Non c’è ricchezza che valga più della salute”
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Fammi attento, Signore, al dono della mia salute. Fammi egualmente attento a riconoscere anche nella malattia un tuo dono, pesante ma prezioso!

Incantami, Signore, del sogno di un corpo armonioso delineato a immagine del Tuo. Il Tuo sogno per il mio corpo e per il corpo di quelli che amo.

Signore Gesù, Salvatore! Tu ti sei presentato come guaritore del corpo e del cuore dell’uomo.

Insegnami a fare attenzione al mio corpo, alla mia salute, non per evitare i fastidi della malattia, o per presentare il mio corpo attraente agli altri, ma per renderlo armonioso come tu lo vuoi, nella salute e nella malattia.

Oggi la medicina, le diete, le terapie alternative, le ginnastiche estetiche, gli ormoni ringiovanenti, il culto dell’immagine “sano-giovane-bello”, tutto si prende cura del nostro corpo. Per questo corpo spendiamo denaro, attenzione e tempo.

Ma mai come adesso, Signore, la nostra anima trasferisce i sintomi del proprio disagio nella malattia del nostro corpo.

Guarisci, Signore Gesù, le nevrosi fisiche da ambizione, la morsa della gelosia, la frenesia dell’arrampicatura sociale, la bramosia del piacere, l’ansia e la depressione del mio vivere: mali d’anima che diventano mali del sistema nervoso.

Donami quella salute del corpo che viene dalla salute dell’anima. Insegnami a vivere la malattia del corpo con la dignità che viene da un’anima armoniosa!

Purifica il desiderio della mia salute fisica dalla superbia di voler servire senza dover essere servito.

Purifica il desiderio della mia salute fisica dal disinteresse per la salute fisica degli altri.

Purifica il desiderio della mia salute fisica dal pericolo di sostituire l’esigenza dell’armonia interiore con la sicurezza del tono fisico esteriore!

Donaci la salute, se serve per il tuo Regno di Giustizia, Amore e Pace attorno a noi, ma donaci di leggere la malattia come un tuo regalo, se ci serve per capire quello che da sani non capiremmo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 06, 2006 10:49 am

  • Col. 1,24: “Completo nel mio corpo quello che manca ai patimenti di Cristo”
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Non posso capire, Signore, a cosa serva una persona che non serve a niente, se non a far spendere tempo, fatica e soldi a vuoto: ma Tu hai detto che “per chi ama, tutto coopera al bene”.

Tu, Onnipotente, sei stato il primo degli impotenti, quando stendevi le mani sulla croce, paralizzato in attesa della fine: ma hai trascorso anche quei momenti decidendo di amare. Allora non hai perso tempo!

Sono convinto che non esista umana ragione per giustificare la vita di chi vive solo soffrendo e facendo soffrire. Ma, davanti alla Tua Croce, ecco, posso credere che la tua onnipotenza sa trarre il bene anche dal male. Sa trasformare la spazzatura in concime. Sa trarre da quel concime fiori che altrimenti non sarebbero mai sbocciati.

Fammi ricordare le parole dell’Apostolo Paolo quando esclama “...Lui il capo, noi le membra, perciò soffro nella mia carne quello che manca ai patimenti del Cristo”. Così la malattia può essere “grazia” oltre che “dis-grazia”.

Fammi impaziente di poter finalmente scrutare di là il bene misterioso che io ho ricevuto di qua, attraverso le mani inchiodate del bambino cerebroleso, del giovane steso dall’AIDS, del malato terminale che non trova la strada per arrivare più velocemente al traguardo.

Nel tuo giardino delle origini pare che non ci fossero né malati né ospedali. Ci pensò il peccato a inventarli. Ma noi vorremmo ringraziarti oggi, Signore, per aver inventato la salute, come per aver permesso la malattia!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 13, 2006 10:30 am

  • Lc. 6,22-26: “Ma guai a voi”
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Come non restare stupiti e sconvolti, Gesù tutto Amore, dalle tue maledizioni! Già avevamo ascoltato: “andate, maledetti, nel fuoco eterno”. Ma è troppo necessario terrorizzarci davanti al pericolo della morte eterna, così da poter e dover esclamare tremanti: “Signore salvaci da ...”.

Signore Gesù! Salvaci dal pericolo gravissimo di contare su quello che abbiamo per la nostra serenità, se siamo benestanti. Salvaci parimenti dal vivere nel desiderio di diventare ricchi, se siamo poveri!

Salvaci dal vivere sazi e superficiali perché possediamo la salute senza problemi! Salvaci dal vivere spavaldi perché possediamo grinta e cultura per affrontare disinvoltamente le situazioni.

Salvaci dal vivere tranquillamente asserragliati nella nostra famiglia perché possediamo con sicurezza gli affetti delle persone che ci vogliono bene, impermeabili ad ogni altrui sofferenza.

Salvaci dal vivere soddisfatti della posizione che abbiamo, così da desiderare soltanto di mantenerla, anziché sperare che le cose cambino per il bene di tutti!

Salvami dalla fiducia nel denaro, nelle mie conoscenze, nella competenza che posseggo: mi rendono cercato per quello che ho anziché amabile per quello che sono.

Salvami dalla fiducia in ciò che so, e posseggo: mi rende così difficilmente vulnerabile dal bisogno di essere amato, io che penso di avere già quasi tutto.

Salvaci da quella sazietà che ci rende sordi e insensibili. Concedi anche a noi, Signore, mentre carezziamo i nostri bambini, sani, paffuti e capricciosi, simpaticissimi, di sentire ogni volta in cuore l’urlo dei tanti bambini abbandonati per le strade, di là dei nostri doppi vetri di cristallo.

Insegnaci, Signore, ad insegnare con l’esempio ai nostri bambini lo sgomento di gettare nella spazzatura quello che tanti bambini ci vanno a raccogliere!

Rimbocca, Signore, le nostre maniche e piega le nostre ginocchia, per impedire ai nostri bambini di diventare come noi adulti!

Salvaci da quella sazietà che ci fa vivere superficiali, allegrotti, simpaticoni, teledipendenti, tifosi sportivi, scintillanti nell’abito, sicuri delle posizioni raggiunte: tutti questi pesi che accerchiano il mio cuore gli hanno ormai tolto il respiro!

Salvaci dal riso superficiale, smagliante, aggressivo, seduttivo, melenso, tronfio, in passerella, magnetico nella combriccola, sprezzante, insensibile, lontano dal Sofferente, incurante di conoscere il proprio cuore, sprezzante verso gli Svantaggiati, eternamente scintillante, presunto immortale: il suo cuore è già morto oggi.

Salvaci dagli applausi, dalla popolarità, dal trionfalismo: facci perdenti, sconfitti dai colpi dell’andazzo e dei più vicini, come i Profeti le cui parole venivano coperte dal sibilo delle sassate: sotto i sassi la tua Parola resta intatta mentre gli applausi hanno il potere di soffocarla.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 13, 2006 10:31 am

  • Mt. 8,29: “Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?”
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È sconcertante, Signore, accorgerci di quanta paura noi abbiamo di essere guariti: un po' come il bambino che non vuole farsi staccare la crosta della ferita per essere disinfettato e guarito!

Tu sai quanto io senta dentro la gioia del dono, ma preferisco la sicurezza del possesso; sento la tenerezza del perdono ma preferisco il brivido della vendetta; sento il fascino della gioia, ma preferisco il gusto del piacere; sento la liberazione della fede ma preferisco il possesso delle certezze; sento l’esigenza della vita eterna ma preferisco afferrare e spremere ogni attimo di questa vita!

Eppure, Signore, ho già sperimentato il sollievo liberante di questi strappi, ma non smetto di averne paura! Perché, Signore, questa paura della luce che invade le tenebre del mio cuore?

La Tua misteriosa riposta mi parla di uno Spirito del Male che può spiegare l’inspiegabile diffondersi del male dentro di me e sul pianeta, più di quanto ogni umana malizia potrebbe lasciare supporre.

Come a dire che l’uomo non riuscirebbe da solo a operare tutto il male che esiste!

Come a dire che dentro ciascun uomo e ciascuna donna abita una belva che lotta contro di lui/lei, nella violenza o negli ammiccamenti, una belva così belva da domandare a Gesù di poter trovare adeguata abitazione appunto in quelle bestie che pascolavano attorno a lui.

Bestia nasco, e uomo, donna, divento, se voglio, e con il Tuo aiuto!

Donami di riconoscerlo!

Donami di volerlo, in una lotta appassionata fino all’ultimo dei miei giorni!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 13, 2006 10:34 am

  • 1Ts. 2,7: “Come una Mamma cura il suo figlioletto”
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Grazie perché mi hai amato ancor prima di essere io amabile, ancor prima di conoscermi, maschio o femmina, sano o malato, comunque io fossi, io già sentivo da allora la carezza del tuo Amore!

Grazie perché hai avuto speranza nell’Avvenire, proprio in questi anni così scuri, tu eri sicura che avresti fatto tutto il possibile e anche l’impossibile, per regalarmi, a prezzo del tuo sangue, un pezzo di pane e un sorso di Felicità!

Grazie perché hai detto di Sì alla Vita, a Dio! Avresti potuto disfarti di me senza troppi pensieri. Tu invece ti sei chinata su di me, sia che mi aspettaste, sia all’improvvisata del mio arrivo inginocchiandoti allo specchio, per scorgere dentro il tuo grembo il Mistero di una persona eterna!

Grazie perché mi hai dato tanto, tutto, con la sicura certezza che io non ti avrei potuto restituire forse neppure una briciola dei tuoi doni, offerti così, ad occhi chiusi!

Grazie perché tu per prima mi conducesti a conoscere il cuore di Papà, insegnandomi a cercare nel Vostro Amore la sicurezza di essere io stesso amato, la certezza di essere amato così, così che la vita valeva allora sicuramente la pena di essere vissuta!

Grazie perché non mi hai considerato un tuo geloso possesso, ma, indicandomi trepidante la Via del bene, permettesti tuttavia ai miei passi di scegliere altre strade, seguendomi rispettosa nella sofferta, silenziosa certezza che le tue parole d’Amore sussurratemi un tempo, avrebbero germogliato fiori nuovi di tra le spine del mio cuore!

Grazie perché tu per prima mi insegnasti il dolce nome di Gesù, fratello mio e tuo, insegnandomi ad abbassare gli occhi dentro di me, per ascoltare la voce di Lui che balbettava dal mio cuore!

Grazie per tutte le lacrime che hai nascosto al mio occhio di bimbo, tenendo per te le spine della vita, offrendomene soltanto la rosa profumata.

Oggi che lo posso capire ti ringrazio per quel prezioso silenzio, per quel sorriso umido ancora di pianto!

Grazie perché tu per prima mi insegnasti la dolcezza di accogliere nell’allor mio piccolo cuore il dolore della Nonna ammalata e lo sguardo spaurito del bimbo abbandonato.

Tu per prima mi insegnasti a fissare un cielo dove posso sperare di ritrovare chi ho amato qui in terra, e amare anche chi non sono riuscito ad amare abbastanza!

Grazie perché tu per prima mi insegnasti a distinguere tra i bagliori passeggeri di un’allegria vuota, luccicante e televisiva, e la gioia profonda, irrepetibile, incomparabile ed incomparabile della bontà dell’amore, del perdono al nemico.

Grazie perché Tu e Papà, abbracciati davanti a me, scopriste ai miei occhi ancora innocenti il mistero sacro che lega, secondo il disegno di Dio, il corpo e il cuore di un uomo e di una donna, per darmi al mondo, frutto del vostro amore! Che bello!

Grazie per tutte le fatiche che mi hai regalato ma soprattutto per tutto il tempo speso con gioia a giocare con me, ad ascoltare il mio piccolo mondo, a sognare accanto ai miei sogni!

Grazie per aver messo la mia mano nella tua, Mamma, e le nostre mani, insieme, nelle mani dolcissime di Maria Santissima, Mamma di tutte le mamme, dolcezza senza fine!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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