Luigi Maria de Montfort - Trattato della vera devozione

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:33 am

118. Dopo tutto ciò, posso dire ad alta voce che, avendo letto quasi tutti i libri che trattano della devozione alla Santa Vergine, e avendo conversato familiarmente con tante persone sante e dotte di questi ultimi tempi, non ho conosciuto né appreso una pratica di devozione verso la Santa Vergine come quella che sto per esporre, che domandi da un'anima più dedizione a Dio, che la sappia maggiormente svuotare di se stessa e del suo amor proprio, che la conservi più fedelmente nella grazia e mantenga la grazia in lei, che la unisca più perfettamente e con maggior facilità a Gesù Cristo e che infine produca maggior gloria a Dio, santificazione per l'anima e utilità per il prossimo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:35 am

119. Poiché la sostanza di questa devozione consiste nell'interiorità che deve formare, essa non sarà compresa da tutti nella stessa misura: alcuni si fermeranno a quanto essa propone di esteriore e non andranno oltre, e saranno i più; altri, un piccolo numero, arriveranno alla sua interiorità, ma non vi saliranno che un gradino.

Chi salirà al secondo? Chi arriverà fino al terzo? E infine chi vi dimorerà in modo stabile?

Solo colui al quale lo Spirito di Gesù Cristo rivelerà questo segreto.

Sarà lui a guidare l'anima fedele, per farla avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia e di luce in luce, per arrivare fino alla trasformazione di se stessi in Gesù Cristo e alla pienezza della sua età sulla terra e della sua gloria in cielo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:38 am

    • La perfetta consacrazione a Gesù cristo
120. Poiché tutta la nostra perfezione consiste nell'essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo, la più perfetta di tutte le devozioni è senza dubbio quella che ci conforma, unisce e consacra più perfettamente a Gesù Cristo.

Ora, essendo Maria, tra tutte le creature, la più conforme a Gesù Cristo, ne segue che, tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma di più un'anima a Gesù Cristo Signore è la devozione alla Santa Vergine, sua Madre e che più un'anima sarà consacrata a Maria, più lo sarà a Gesù Cristo.

È per questo che la perfetta consacrazione a Gesù Cristo non è altro che una perfetta e totale consacrazione di se stessi alla Santa Vergine, che è la devozione che io insegno; o, in altre parole, una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:40 am

121. Questa devozione consiste dunque nel donarsi totalmente alla Vergine Santa, per essere, per mezzo di lei, totalmente di Gesù Cristo.

Bisogna donarle:

1°. il nostro corpo, con tutti i sensi e le membra;

2°. la nostra anima, con tutte le facoltà;

3°. i nostri beni esteriori, che chiamiamo di fortuna, presenti e futuri;

4°. i beni interiori e spirituali, che sono i meriti, le virtù, le buone opere: passate, presenti e future.

In una parola, doniamo tutto ciò che abbiamo, nell'ordine della natura e della grazia, e tutto ciò che potremo avere in futuro, nell'ordine della natura, della grazia e della gloria; e questo senza alcuna riserva, neppure di un soldo, o di un capello, o della più piccola buona azione, e per tutta l'eternità, senza pretendere né sperare altra ricompensa, per la propria offerta e il proprio servizio, che l'onore di appartenere a Gesù Cristo per mezzo di lei e in lei, quand'anche questa amabile Sovrana non fosse, come invece lo è sempre, la più generosa e riconoscente delle creature.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:44 am

122. Bisogna qui notare che vi sono due aspetti nelle buone opere che compiamo: la soddisfazione e il merito, cioè: il valore soddisfattorio o impetratorio e il valore meritorio.

Il valore soddisfattorio o impetratorio di un'opera buona è la stessa buona azione in quanto ripaga la pena dovuta al peccato, oppure ottiene qualche nuova grazia.

Il valore meritorio, o il merito, è la buona azione in quanto capace di meritare la grazia e la gloria eterna.

Ora, in questa consacrazione di noi stessi alla Vergine Santa, noi doniamo tutto il valore soddisfattorio, impetratorio e meritorio, cioè la capacità che tutte le nostre buone opere hanno di soddisfare e meritare; doniamo i nostri meriti, le grazie e le virtù, non per comunicarli ad altri, poiché propriamente parlando, i nostri meriti, le grazie e le virtù sono incomunicabili; solo Gesù Cristo ha potuto comunicarci i suoi meriti, facendosi garante per noi presso il Padre suo; questi noi li doniamo perché siano conservati, accresciuti e abbelliti, come diremo più avanti.

Le doniamo invece il valore soddisfattorio perché lo comunichi a chi meglio le sembrerà e per la maggior gloria di Dio.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:47 am

123. Ne consegue che:

1°. Con questa forma di devozione si dona a Gesù Cristo, nella maniera più perfetta perché è per le mani di Maria, tutto ciò che si può donare e molto di più che con le altre forme di devozione, dove si dona o una parte del proprio tempo, o una parte delle proprie buone opere, o una parte del valore soddisfattorio o delle mortificazioni.

Qui tutto è donato e consacrato, persino il diritto di disporre dei propri beni interiori e il valore soddisfattoio che si acquista con le proprie opere buone, giorno per giorno.

Questo non lo si fa in nessun Istituto religioso; là, si donano a Dio con il voto di povertà i beni di fortuna, con il voto di castità i beni del corpo, con il voto di obbedienza la propria volontà e, in alcuni casi, la libertà del corpo con il voto di clausura; ma non si dona la libertà o il diritto che si ha di disporre del valore delle proprie buone opere e non ci si spoglia fino in fondo di ciò che un cristiano ha di più prezioso e caro, che sono i meriti e il valore soddisfattorio.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:49 am

124. 2°. Chi si è in questo modo volontariamente consacrato e sacrificato a Gesù Cristo per mezzo di Maria, non può più disporre del valore di nessuna delle proprie buone azioni.

Tutto ciò che soffre, ciò che pensa, ciò che fa di bene, appartiene a Maria, perché ella ne disponga secondo la volontà del Figlio suo e per la sua maggior gloria, senza tuttavia che questa dipendenza pregiudichi in alcun modo i doveri del proprio stato, presente o futuro; per esempio, gli obblighi di un sacerdote il quale, a causa del suo ufficio, deve applicare il valore soddisfattorio e impetratorio della santa Messa per una particolare intenzione; si fa questa offerta sempre secondo l'ordine stabilito da Dio e in conformità ai doveri del proprio stato.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:50 am

125. 3°. Ci si consacra dunque nel medesimo tempo alla Santa Vergine e a Gesù Cristo: alla Santa Vergine come al mezzo perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e per unirci a lui, e a Gesù Cristo Signore come al nostro ultimo fine, al quale noi dobbiamo tutto ciò che siamo, poiché è nostro Redentore e nostro Dio.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:52 am

126. Ho detto che questa pratica di devozione poteva essere benissimo chiamata una perfetta rinnovazione dei voti, o promesse, del santo battesimo.

Infatti ogni cristiano, prima del battesimo, era schiavo del demonio, perché a lui apparteneva.

Nel battesimo, direttamente o per bocca del padrino o della madrina, egli ha poi rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni e alle sue opere e ha scelto Gesù Cristo come suo padrone e sovrano Signore, per dipendere da lui come uno schiavo d'amore.

È ciò che si fa anche con questa forma di devozione: come è indicato nella formula di consacrazione, si rinuncia al demonio, al mondo, al peccato e a se stessi e ci si dona interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria.

Anzi si fa pure qualcosa di più, poiché nel battesimo, di solito, si parla per bocca d'altri, cioè del padrino e della madrina e quindi ci si dà a Gesù Cristo per procura; qui invece ci si dona da se stessi, volontariamente e con conoscenza di causa.

Nel santo battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, almeno in modo esplicito e non si dà a Gesù Cristo il valore delle proprie buone opere; dopo il battesimo si resta interamente liberi di applicarlo a chi si vuole, o di conservarlo per sé; con questa devozione invece ci si dona espressamente a Gesù Cristo Signore per le mani di Maria e a lui si consacra il valore di tutte le proprie azioni.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:53 am

127. San Tommaso scrive che «nel battesimo gli uomini fanno voto di rinunciare al demonio e alle sue vanita» e sant'Agostino aggiunge che «questo voto è il più grande e più indispensabile».

È pure ciò che dicono i canonisti: «Il voto principale è quello che facciamo nel battesimo».

E tuttavia, chi osserva veramente questo voto? Chi mantiene con fedeltà le promesse del santo battesimo?

Quasi tutti i cristiani non tradiscono forse la fedeltà che hanno promesso a Gesù Cristo nel loro battesimo?

Da dove può venire questa negligenza universale se non dalla dimenticanza in cui vengono vissute le promesse fatte e gli impegni assunti nel santo battesimo, e dal fatto che quasi nessuno ratifica da se stesso il contratto di alleanza che ha fatto con Dio, per mezzo dei padrini e delle madrine?
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:55 am

128. Questo è così vero che il Concilio di Sens, convocato per ordine di Ludovico il Pio, per trovare rimedio ai gravi disordini in cui vivevano i cristiani, valutò che la principale causa di questa corruzione nei costumi fosse la dimenticanza e l'ignoranza in cui erano vissuti gli impegni del santo battesimo; e non trovò un mezzo migliore per rimediare a un così grande male, che quello di condurre i cristiani a rinnovare i voti e le promesse del santo battesimo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:55 am

129. Il Catechismo del Concilio di Trento, fedele interprete delle intenzioni di quel grande concilio, esorta i parroci a fare la stessa cosa e a condurre i fedeli a fare memoria e a credere che si sono legati e consacrati a Gesù Cristo Signore come degli schiavi alloro Redentore e Signore.

Ecco il testo: «Il parroco esorterò il popolo fedele così da fargli capire che noi... dobbiamo offrirci e consacrarci per sempre come schiavi al nostro Redentore e Signore».
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:56 am

130. Ora se i concili, i Padri e l'esperienza stessa ci mostrano che il mezzo migliore per trovare rimedio ai disordini dei cristiani è di farli ricordare degli obblighi del loro battesimo e di condurli a rinnovare i voti che hanno fatto, non è allora ragionevole che lo si faccia ora in un modo perfetto per mezzo di questa devozione e consacrazione a Gesù Cristo Signore per mezzo della sua santa Madre?

Dico in un modo perfetto, perché per consacrarsi a Gesù Cristo ci si serve del più perfetto di tutti i mezzi, che è la Santa Vergine.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:57 am

131. Non si deve obiettare che questa forma di devozione sia nuova o di poca importanza: non è nuova poiché i concili, i Padri e non pochi autori, antichi e recenti, parlano di una simile consacrazione a Gesù Cristo Signore, o rinnovazione dei voti del santo battesimo, come di una pratica antica e la consigliano a tutti i cristiani; e non è di poca importanza, perché la principale fonte dei disordini e quindi della dannazione dei cristiani, deriva dall'oblio e dalla indifferenza verso questa pratica.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 11:59 am

132. Qualcuno potrebbe osservare che questa pratica di devozione, facendoci donare a Gesù Cristo Signore per le mani della Santa Vergine, il valore di tutte le nostre opere buone, delle preghiere, mortificazioni ed elemosine, ci porti alla impossibilità di aiutare le anime dei nostri parenti, amici e benefattori. Rispondo a costoro.

Anzitutto non è pensabile che i nostri parenti, amici e benefattori soffrano un danno per il fatto che noi ci siamo offerti e consacrati senza riserva al servizio di Gesù Cristo Signore e della sua santa Madre.

Sarebbe fare torto alla potenza e alla bontà di Gesù e di Maria, i quali sapranno ben aiutare i nostri parenti, amici e benefattori con la nostra piccola rendita spirituale, o con altri mezzi.

Inoltre, questa pratica non impedisce affatto di pregare per gli altri, sia vivi che defunti, benché l'applicazione delle nostre buone opere dipenda dalla volontà della Santa Vergine; questo anzi ci porterà a pregare con più fiducia; è come se una persona ricca, che ha donato tutto a un grande principe, per onorarlo maggiormente, pregasse con più fiducia questo principe di dare un'elemosina a qualcuno dei suoi amici che gliela chiede.

Sarebbe anzi un grande piacere per questo principe avere l'occasione per dimostrare riconoscenza verso la persona che si è spogliata per rivestirlo, che si è resa povera per onorarlo.

Bisogna dire la stessa cosa per Gesù Cristo Signore e la Santa Vergine: essi non si lasceranno mai vincere nella riconoscenza.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:00 pm

133. Qualcuno potrà ancora dire: se io dono alla Santa Vergine tutto il valore delle mie azioni perché le applichi a chi vorrà, bisognerà forse che io soffra a lungo in purgatorio.

Questa obiezione cade da sola, perché proviene dall'amor proprio e dal non conoscere la generosità di Dio e della Vergine Santa.

Non è possibile che un'anima fervente e generosa, che bada più agli interessi di Dio che ai suoi, che offre a Dio tutto ciò che ha, senza riserva, in modo da poter dire non posso di più, che non respira che la gloria e il regno di Gesù Cristo per mezzo della sua santa Madre, che si sacrifica totalmente per possederlo... non è possibile, dico, che quest'anima generosa e disponibile venga poi punita nell'altro mondo, per essere stata più generosa e più disinteressata delle altre.

Al contrario; e verso simili anime, come vedremo in seguito, che Gesù Cristo Signore e la sua santa Madre sono maggiormente generosi in questo mondo e nell'altro, nell'ordine della natura, della grazia e della gloria.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:01 pm

134. E ora dobbiamo esporre, il più brevemente possibile, i motivi che ci devono rendere raccomandabile questa devozione, gli effetti meravigliosi che essa produce nelle anime fedeli e le pratiche di questa devozione.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:02 pm

135. PRIMO MOTIVO, che ci mostra l'éccellenza di questa consacrazione di se stessi a Gesù Cristo per le mani di Maria.

Se non si può immaginare sulla terra un compito più nobile del servizio di Dio, se il più piccolo dei servitori di Dio è più ricco, più potente e più nobile di tutti i re e gli imperatori della terra, se non sono essi stessi servitori di Dio, quali non saranno le ricchezze, il potere e la dignità del fedele e perfetto servitore di Dio, che si sarà consacrato al suo servizio interamente, senza riserve e secondo tutte le sue possibilità!

Tale è un fedele e amoroso schiavo di Gesù in Maria, che si è offerto interamente al servizio di questo Re dei re, per le mani della sua santa Madre e che non ha ritenuto nulla per sè: tutto l'oro della terra e le bellezze dei cieli non bastano a pagarlo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:03 pm

136. Le diverse congregazioni, associazioni e confraternite istituite in onore di Gesù Cristo Signore e della sua santa Madre, che fanno tanto bene nel cristianesimo, non propongono di offrire tutto senza riserva; esse prescrivono ai loro associati solo alcune pratiche e opere per soddisfare i loro obblighi e lasciano poi liberi per tutte le altre azioni e per gli altri momenti della vita.

Questa devozione invece fa donare senza riserva a Gesù e a Maria tutti i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze e tutti i momenti della vita, di modo che, si vegli o si dorma, si beva o si mangi, si compiano grandi azioni oppure piccole, si può sempre dire che ciò che si fa, anche se non ci si pensa, è per Gesù e per Maria, in forza dell'offerta compiuta, a meno che non si sia ritrattata espressamente. Quale consolazione!
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:06 pm

137. Come ho già detto, non c'è altra pratica che questa, con la quale ci si possa disfare facilmente di un certo senso di proprietà che si insinua subdolamente nelle nostre migliori azioni; e il buon Gesù fa questa grande grazia in ricompensa dell'eroica e disinteressata azione che si compie cedendogli, per le mani della sua santa Madre, tutto il valore delle proprie opere buone.

Se egli dà il centuplo, anche in questo mondo, a coloro che lasciano per amor suo i beni esteriori, temporali ed effimeri, quale sarà il centuplo che darà a colui che sacrifica anche i suoi beni interiori e spirituali!
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:08 pm

138. Gesù, nostro grande amico, si è donato a noi senza riserva, corpo e anima, virtù, grazie e meriti.

Dice san Bernardo: «Mi ha conquistato totalmente, dandosi a me totalmente».

Non si tratta allora di giustizia e di riconoscenza se diamo a lui tutto ciò che possiamo dare? Egli è stato per primo generoso con noi; siamolo per secondi e lo scopriremo ancora più generoso durante la nostra vita, nel momento della morte e per tutta l'eternità: «Con l'uomo generoso, tu sei generoso».
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:10 pm

139. SECONDO MOTIVO, che ci mostra come sia giusto in sè e vantaggioso per il cristiano consacrarsi interamente alla Santa Vergine con questa pratica, per esserlo più perfettamente a Gesù Cristo.

Questo buon Maestro non ha disdegnato di rinchiudersi nel grembo della Santa Vergine come un prigioniero e uno schiavo per amore e di esserle sottomesso e obbediente durante trent'anni.

Qui lo spirito umano, ripeto, si smarrisce se riflette seriamente su questo comportamento della Sapienza incarnata, la quale non ha voluto darsi direttamente all'umanità, anche se l'avrebbe potuto fare, ma per mezzo della Santa Vergine; e non ha voluto venire al mondo in età di uomo adulto e già autonomo, ma come un bambino, piccolo e povero, bisognoso di dipendere dalle cure e dal mantenimento della sua santa Madre.

Questa infinita Sapienza, che aveva un immenso desiderio di rendere gloria a Dio suo Padre e di salvare l'umanità, non ha trovato un mezzo più perfetto e più efficace per farlo, se non quello di sottomettersi in tutto alla Santa Vergine, non soltanto durante i primi otto, o dieci, o quindici anni della sua vita, come gli altri figli, ma durante trent'anni; e ha dato più gloria a Dio suo Padre durante tutto questo tempo di sottomissione e di dipendenza dalla Santa Vergine, che non gliene avrebbe data impiegando quei trent'anni a compiere miracoli, a predicare per il mondo intero, a convertire tutti; altrimenti l'avrebbe fatto.

Oh! come si rende gloria a Dio in modo sublime sottomettendosi a Maria, sull'esempio di Gesù! Avendo davanti agli occhi un esempio così chiaro e noto a tutti, saremo così stolti da credere di poter trovare un mezzo più perfetto e più efficace per glorificare Dio, di quello di sottometterci a Maria, sull'esempio del Figlio suo?
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:12 pm

140. Per convincerci della dipendenza che dobbiamo avere dalla Santa Vergine, si ricordi quanto ho già detto, riferendo gli esempi che ci danno il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, nella dipendenza che noi dobbiamo avere dalla Santa Vergine.

Il Padre non ha dato e non dà suo Figlio che per mezzo di lei, non si procura dei figli che per mezzo di lei, non comunica le sue grazie che per mezzo di lei; Dio Figlio non è stato formato per tutti in generale che per mezzo di lei e non viene formato e generato ogni giorno che per mezzo di lei in unione con lo Spirito Santo e non comunica i suoi meriti e le virtù che per mezzo di lei; lo Spirito Santo non ha formato Gesù Cristo che per mezzo di lei, non forma i membri del suo Corpo mistico che per mezzo di lei e non dispensa i suoi doni e favori che per mezzo di lei.

Dopo questi esempi della Trinità santissima, così forti e insistenti, come potremmo, senza mostrarci ciechi del tutto, fare a meno di Maria e non consacrarci a lei e dipendere da lei, per andare a Dio e per consacrarci a lui?
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:14 pm

141. Ecco alcuni passi dei Padri che ho scelto per provare ciò che ho appena detto.

«Maria ha due figli: uno Uomo-Dio e l'altro un semplice uomo, del primo è madre corporalmente, del secondo spiritualmente»

«Questo è il volere di Dio, il quale ha voluto che ricevessimo tutto per mezzo di Maria; se quindi abbiamo un po' di speranza, di grazia, di salvezza, dobbiamo riconoscere che da lei ci proviene»

« Tutti i doni, le virtù e le grazie dello stesso Spirito Santo sono elargiti dalle sue mani a chi vuole, quando vuole, come vuole e nella misura che vuole»

«Tu eri indegno di ricevere, per questo è stato dato a Maria quanto avresti avuto, perché tu lo riceva per mezzo di lei».
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Luigi Maria de Montfort - Trattato della vera devozione

Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:16 pm

142. Dice ancora san Bernardo che Dio ci vede indegni di ricevere le sue grazie direttamente dalle sue mani, perciò egli le dà a Maria, affinché noi riceviamo per mezzo di lei tutto ciò che egli ci vuole dare; e trova pure la sua gloria nel ricevere per le mani di Maria la gratitudine, l'onore e l'amore che noi gli dobbiamo per i suoi benefici.

È dunque molto giusto imitare questa condotta di Dio, prosegue san Bernardo, «affinché la grazia ritorni al suo autore per lo stesso canale per il quale era venuta a noi» È ciò che si fa per mezzo di questa pratica di devozione: si offre e consacra alla Santa Vergine tutto ciò che si è e tutto ciò che si possiede, affinché Gesù Cristo Signore riceva per mezzo di lei la gloria e la gratitudine che a lui si deve.

Ci si riconosce indegni e incapaci di avvicinarsi da sè alla sua infinita Maestà: per questo ci si serve della intercessione della Santa Vergine.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:17 pm

143. Inoltre, si tratta qui di una pratica di grande umiltà, virtù che Dio ama al di sopra di tutte.

Un'anima che pretende di innalzarsi, abbassa Dio; l'anima invece che si umilia, esalta Dio.

«Dio resiste ai superbi; agli umili invece dò la sua grazia»

Se ti abbassi, credendoti indegno di comparire davanti a lui e di avvicinarlo, egli discende, si abbassa per venire a te, per compiacersi in te e per elevarti, anche tuo malgrado; al contrario, quando ci si avvicina a Dio senza rispetto e senza mediatore, Dio si allontana e non lo si può raggiungere.

Oh! quanto egli ama l'umiltà del cuore! Ed è a questa umiltà che impegna la presente pratica di devozione, perché insegna a non avvicinarsi mai da se stessi a Gesù Cristo Signore, anche se egli è dolce e misericordioso, ma a servirsi sempre della intercessione della Vergine Santa, sia per comparire davanti a Dio, che per parlargli, o avvicinarlo, o per offrirgli qualcosa, o per unirsi e consacrarsi a lui.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:19 pm

144. TERZO MOTIVO. La Santa Vergine, che è una madre di dolcezza e di misericordia e che non si lascia mai vincere in amore e generosità, vedendo che ci si dona interamente a lei per renderle onore e servirla, spogliandosi di ciò che si ha di più caro per ornare lei, si dà ella stessa interamente e in modo inarrivabile a colui che le dona tutto.

Lo sommerge nell'abisso delle sue grazie, lo adorna dei suoi meriti, lo sostiene con il suo potere, lo illumina con la sua luce, lo infiamma del suo amore, gli comunica le sue virtù: l'umiltà, la fede, la purezza... diventa suo garante, sua integrazione, suo tutto presso Gesù.

Infine, poiché questa persona consacrata è tutta di Maria, anche Maria è tutta di lei, in modo che si può dire di questo perfetto servitore e figlio di Maria ciò che san Giovanni evangelista dice di se stesso, che cioè egli ha preso la Santa Vergine in luogo di tutti i suoi beni: «Il discepolo l'accolse tra i suoi beni».
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:20 pm

145. Ciò che si realizza nella sua anima, se resta fedele, è una grande diffidenza, disistima e avversione con se stesso, e una grande fiducia, un grande abbandono alla Santa Vergine, sua sovrana amata.

Egli non fa più assegnamento come prima sulle proprie disposizioni, intenzioni, meriti, virtù e buone opere, poiché avendone fatto offerta totale a Gesù Cristo per mezzo di questa buona Madre, non possiede che un tesoro, dove sono tutti i suoi beni e che non ha più con sè: questo tesoro è Maria.

Si avvicina così a Gesù Cristo Signore senza timore servile o scrupoloso e lo prega con molta fiducia; è questo che lo fa entrare nei sentimenti del devoto e dotto abate Ruperto, il quale parlando della vittoria riportata da Giacobbe sull'angelo, rivolge alla Santa Vergine queste belle parole: «O Maria, mia principessa e Madre immacolata di un Dio-Uomo, Gesù Cristo, io desidero lottare con questo Uomo, cioè il Verbo di Dio, armato non dei miei meriti, ma dei tuoi».

Oh! come si è potenti e forti presso Gesù Cristo quando si è armati dei meriti e dell'intercessione di una degna Madre di Dio, la quale, come dice sant'Agostino, ha vinto l'Onnipotente con l'amore!
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:21 pm

146. Poiché mediante questa forma di devozione si donano a Gesù Cristo Signore, per le mani della sua santa Madre, tutte le proprie buone opere, questa buona Sovrana le purifica, le abbellisce e le fa accettare dal Figlio suo.

1°. Ella le purifica da tutta la sporcizia dell'amor proprio e dal sottile attaccamento alla creatura che si insinua nelle migliori azioni, senza che ci si accorga.

Dal momento in cui sono nelle sue mani purissime e feconde, queste mani che non sono mai state sterili od oziose, che purificano ciò che toccano, liberano il dono che le si fa da tutto ciò che può avere di guasto o imperfetto.
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 04, 2006 12:22 pm

147. 2°. Le abbellisce, ornandole dei suoi meriti e virtù.

È come se un contadino, che vuole guadagnare l'amicizia e la benevolenza del re, andasse dalla regina e le presentasse una mela, che è tutto il suo avere, perché ella la presenti al re.

La regina, dopo aver accettato il piccolo e povero dono del contadino, metterebbe questa mela al centro di un grande e bel vassoio d'oro e la presenterebbe così al re, da parte del contadino.

In questo modo la mela, sebbene indegna per sè di essere presentata al re, diventerebbe degna della sua Maestà a causa del vassoio d'oro sul quale è posta e della persona che la presenta.
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